È importante rimanere “molto cauti” ma stavolta è concreta la speranza che l’ultima tregua in Siria possa segnare una “svolta”. Lo ha dichiarato ai microfoni della Radio Vaticana, il cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco, in merito allo scenario siriano all’indomani dell’ennesimo cessate-il-fuoco.
Episodi come l’attentato di Capodanno ad Istanbul, suggeriscono prudenza, tuttavia, in Siria “la gente ha un po’ tirato un certo respiro di sollievo”, manifestatosi anche ad Aleppo, dove finalmente dopo anni, la popolazione sta trascorrendo le festività natalizie in un “certo clima di serenità”, ha detto il porporato.
“Scontri” e “bombardamenti”, tuttavia, non sono ancora finiti, mentre, da una settimana, gran parte di Damasco è “senza acqua corrente, perché – da quanto si dice – sono stati danneggiati i depositi; e in gran parte della città manca ancora l’elettricità”.
Ci sono quindi tutte le condizioni perché “il 2017 segni veramente l’anno della svolta”, che il nunzio apostolico auspica anche in merito alle decisioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che riguardo alla Siria ha rivelato “divisioni” al suo interno. Perché cessi la violenza, sarà importante, tuttavia, soprattutto “guarire le profonde ferite” nella popolazione, specie “nell’animo e negli spiriti”.
“La strada è ancora molto lunga e direi che è tutta in salita. Però si vede qualche segno di speranza per l’avvenire”, ha poi concluso il cardinale Zenari.
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Siria. Card. Zenari: “Il 2017 può essere l’anno della svolta”
Il nunzio apostolico segnala ancora mancanza d’acqua e luce in gran parte di Damasco, mentre ad Aleppo è stato finalmente un Natale in un “certo clima di serenità”