“Nei prossimi giorni succederà qualcosa di veramente innovativo – ha annunciato Viganò – assisteremo alle prime cerimonie papali della storia in diretta televisiva in Ultra HD con l’aggiunta dell’High Dynamic Range (HDR), parametro che consente il massimo livello qualitativo delle immagini attualmente a disposizione”.
“Una configurazione d’avanguardia nel quadro del richiamo di Papa Francesco a favore della ricerca e dello sviluppo di soluzioni innovative per stare al passo con l’aggiornamento tecnologico globale e per rendere la missione comunicativa della Chiesa adeguata ai processi evolutivi in atto”, ha sottolineato il prelato.
E ha spiegato che tale evento rappresenta anche “il battesimo del nuovo gruppo di relazioni internazionali frutto del processo di accorpamento dei differenti media vaticani, che segue le produzioni in mondo-visione”. Tale gruppo è composto da personale qualificato della Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano e da ora in poi “potrà lavorare come una vera e propria divisione a servizio dei broadcaster internazionali”.
Alla base dell’infrastruttura tecnologica allestita per le due cerimonie, si trovano infatti strumenti in grado di coinvolgere anche le persone più lontane grazie ad immagini televisive talmente dettagliate e ricche di colori che, combinate con televisori sempre più sofisticati, tendono ad eguagliare la capacità di percezione dell’occhio umano riuscendo a trasferire emozioni e a proiettare lo spettatore al centro dell’evento.
Il segnale sarà disponibile in chiaro su tutta la copertura di Hotbird in Europa, Nord Africa e Medio Oriente. In particolare arriverà anche nella Repubblica di San Marino alimentando la rete in fibra ottica che le autorità locali inaugureranno per consentire la visione in diretta Ultra HD del rito di chiusura della Porta Santa a cittadini, turisti e addetti ai lavori riuniti all’interno del Centro Congressi Kursaal.
“L’iniziativa – ha commentato Renato Farina, amministratore delegato di Eutelsat Italia – si inserisce nel quadro degli intensi rapporti con le istituzioni vaticane che si fondano nel comune e fattivo interesse per lo sviluppo della televisione del futuro. Viviamo questi appuntamenti come un’eccezionale opportunità per condividere a livello globale gli avanzamenti raggiunti sul fronte dell’Ultra HD e per ribadire l’importanza della complementarietà delle piattaforme di distribuzione dei contenuti in vista delle sfide che attendono il settore delle telecomunicazioni nel medio e lungo termine”.
Da parte sua, Stefano D’Agostini, direttore del Ctv, ha informato che il 19 e il 20 novembre tra l’interno e l’esterno della Basilica di San Pietro saranno dispiegate 12 telecamere per dare una visione “più cinematografica” del Concistoro e dell’atto conclusivo del Giubileo, la chiusura della Porta Santa. “Cercheremo di rendere quel momento il più luminoso possibile”, ha detto, “ci sarà l’utilizzo di un braccio particolare che seguirà il momento della chiusura e alcune riprese interne che seguiranno il socchiudersi. Questa è la panoramica delle immagini che vedrà il volto del Papa fino all’ultimo spiraglio”.
Insomma, come ha detto scherzosamente mons. Viganò, “con questa nuova tecnica la misericordia sarà meglio percepibile. L’attenzione a raccontare bene gli eventi del Papa ha un suo motivo perché il racconto non è il susseguirsi di attimi percepiti come una cronaca. Il racconto significa individuare un particolare e tessere una struttura, una tela narrativa dentro la quale c’è il vissuto personale di chi costruisce questa modalità e la prefigurazione dello spettatore di oggi a cui il racconto viene affidato”.
[A cura di Salvatore Cernuzio]