È stata dimostrata scientificamente l’efficacia del trattamento del dolore cronico con ossigeno ozono terapia sugli anziani, anche nei casi di dolore e infiammazioni postoperatorie all’anca. Se ne parla su Ozone Therapy, rivista scientifica specializzata in ozonoterapia, nel volume 1 del 2016, scaricabile gratuitamente dal sito della sito www.ossigenozono.it e da http://www.ozone-therapy.org , in un report scientifico: Irrepressible pain treatment: Small Auto Emo Infusion and subcutaneous infiltrations of oxygen-ozone monitored with echografy del dott. Roberto Morello, medico chirurgo specialista in medicina fisica e riabilitativa e la dott.ssa Marina Piccoli.
Case report. Lo studio scientifico prende in esame il caso patologico di una signora 84enne, afflitta da una severa osteoartrosi all’anca sinistra (grado 3 di Kellgreen e Lawrence), operata con impianto di protesi totale di anca. Una protesi che le ha provocato per ben due anni, dal 2014 al 2016 dolore cronico all’anca, resistente al trattamento con antidolorifici FANS, oppiacei e sedativi. La signora si è rivolta allora all’ambulatorio fisiatrico del dott. Morello per sottoporsi a un ciclo di ossigeno ozono terapia, partendo da una situazione iniziale piuttosto critica: una coxalgia e una ridotta funzionalità dell’anca. In un solo mese di trattamento con 2 PAEI (piccole auto-emo infusioni) e 8 iniezioni sottocutanee di ozono, i sintomi dolorosi sono scomparsi e si è verificato un importante incremento della funzionalità dell’anca.
Analisi. La Thight pain syndrom è una sindrome dolorosa dell’anca che può verificarsi dopo impianto di protesi totale di anca. Questa sindrome è caratterizzata da coxalgia cronica, sia a riposo che in movimento e da un’importante limitazione articolare. Allora P.G, una donna di 82 anni nell’aprile del 2016 si reca a studio dal dott. Morello lamentando una coxalgia cronica da due anni susseguente a intervento per impianto di protesi totale di anca per coxartrosi. La paziente aveva un ROM (Range of Motion –Grado di mobilità) articolare di 30° flessione, 3° estensione, 8° abduzione, 5° adduzione, 5° intra ed extra rotazione. Lamentava inoltre dolore durante tutto il giorno, da circa due anni, resistente a tutte le terapie antidolorifiche fin li proposte: FANS, farmaci oppiacei e sedativi. Aveva una VAS (Visual Analogue Scale – Scala visiva analogica) di 9/10, una NRS (Numerical Rating Scale- scala di numerazione) di 9/10. Mostrava inoltre un’importante diminuzione della funzionalità dell’anca indagata mediante scala Lequesne (indice algofunzionale che misura il grado di disabilità) per l’anca la quale mostrava un punteggio di 18/24.
La paziente ha portato in visione una radiografia dell’anca che mostrava un corretto posizionamento della protesi in assenza di lesioni ossee degne di nota e ha anche eseguito un’ecografia che mostrava una borsite del muscolo ileo psoas e dei segni aspecifici di infiammazione dei tessuti periarticolari studiata mediante power doppler. (Foto A e B).
Il trattamento. Il dott. Morello ha scelto di trattare questo dolore con PAEI (piccola auto emo infusione) e iniezioni sottocutanee di ossigeno-ozono. Per la PAEI si è utilizzata una miscela di ossigeno-ozono alla concentrazione di 10ng miscelata con 10 cc di sangue venoso autologo somministrata una volta ogni quindici giorni per un totale di due volte. Per le iniezioni sottocutanee sono stati somministrati 5 cc di miscela di ossigeno-ozono con una concentrazione di 5 ng. Le iniezioni sottocutanee sono state eseguite nella regione prossimale anteriore e posteriore della coscia e nella regione inguinale dell’arto inferiore sinistro a una frequenza di una seduta ogni 4 giorni.
Conclusioni. Dopo un mese di trattamento sono stati registrati dal dott. Morello risultati sbalorditivi sia nei sintomi soggettivi studiati mediante scala VAS, NRS e l’indice di Lequesne, sia oggettivamente con l’esame ecografico. La VAS è scesa a un valore di 2/10, la NRS è scesa a un valore di 1/10, l’indice di Lequesne è sceso a un valore di 7,5/24. La paziente ha riferito al medico un notevole miglioramento della qualità della vita. Ecograficamente si è rilevata una guarigione della borsite dell’ileo psoas e una diminuzione dell’infiammazione dei tessuti periarticolari studiati mediante power doppler. (Foto Ce D).
Il ROM passivo dell’anca è altresì aumentato con flessione di 60°, estensione 5°, abduzione 25°, adduzione 15°e intra ed extra-rotazione 10°. Dopo questa prima fase di trattamento è stata prescritta una terapia di mantenimento a cadenza mensile di PAEI e di iniezioni sottocutanee, con le stesse concentrazioni di ossigeno ozono e con le medesime modalità di somministrazione, per mantenere questi risultati nel tempo e per garantirle una soddisfacente qualità della vita.
L’efficacia dell’ozono nella terapia del dolore cronico e il suo valore antalgico e antiinfiammatorio è stato dunque scientificamente dimostrato in questo studio anche nei casi di coxalgia, nella terapia post-intervento all’anca e anche in pazienti ottuagenari.
Terapia del dolore con ossigeno-ozono efficace in pazienti anziani
Il report del trattamento efficace di una donna affetta da coxalgia dopo impianto protesi dell’anca