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Migranti: una Carta per tutelare i diritti dei minori non accompagnati

Dall’esperienza di Circomondo nasce la Carta di San Gimignano, che mira a favorire libertà di movimento e autonomia ai piccoli, insieme a sostegno economico, legale e burocratico

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Una Carta dei diritti dei minori migranti non accompagnati, che porti a prendere coscienza della loro esistenza anche a livello europeo e a metterli in condizione di costruirsi un futuro migliore rispetto a quello da cui fuggono. E’ questo l’obiettivo che i promotori di Circomondo, Festival internazionale di circo sociale ospitato lo scorso giugno a San Gimignano, lanciano dalla stessa città come prosecuzione naturale di una manifestazione che ha acceso per la seconda edizione – dopo la prima svoltasi a Siena nel gennaio 2012 – i riflettori sui diritti dell’infanzia nel mondo e il recupero attraverso l’arte circense di bambini e ragazzi a rischio di emarginazione sociale in tanti Paesi. Le linee guida della ‘Carta di San Gimignano dei diritti dei minori migranti non accompagnati’ sono state illustrate questa mattina, giovedì 28 gennaio nella sala del consiglio comunale.
Il documento intende porsi come Carta dei diritti da proporre anche a livello europeo sul tema dei migranti minori non accompagnati, partendo dalla carenza di uno specifico quadro legislativo e normativo. Su queste basi, la Carta punta a favorire la libertà di movimento e di autonomia, evitando di relegare minori non accompagnati in un unico Stato, attraverso un ‘visto automatico’ che permetta maggiore rintracciabilità; la creazione di un fondo europeo che metta a disposizione risorse per il sostegno dei migranti minori non accompagnati attraverso strutture di ospitalità, assistenza burocratica, mantenimento dei contatti con la famiglia, formazione di base e scolarizzazione; lo snellimento delle pratiche di affidamento temporaneo dei minori alle famiglie che danno la propria disponibilità, anche attraverso il necessario supporto di intermediazione culturale per facilitare gli eventuali rapporti con le famiglie di origine; il superamento del concetto di famiglia così come intesa nell’ordinamento italiano ed europeo, al fine di riconoscere anche nuclei familiari “allargati”.
 
“L’idea di non esaurire l’esperienza umana, sociale e interculturale di Circomondo con la fine del Festival – spiega Adriano Scarpelli, presidente di Carretera Central – è nata durante la conferenza sulla condizione dei minori profughi in Italia e nel mondo che si è svolta a San Gimignano a giugno con esperti di cooperazione internazionale e diritti dei minori ed esponenti del mondo del volontariato e della cultura. Quell’appuntamento ha evidenziato, in tutta la sua drammaticità, la condizione dei minori migranti non accompagnati, avviando una riflessione che ha gettato le basi per una Carta dei diritti di cui oggi abbiamo presentato le linee guida e che sarà sviluppata durante un seminario nazionale previsto nei prossimi mesi. L’obiettivo primario è tenere accesi i riflettori sulla migrazione minorile per tutelare i diritti sotto l’aspetto legislativo, sociale e culturale”.
“San Gimignano – ha sottolineato Giacomo Bassi, sindaco di San Gimignano – non vuole essere solo un luogo bello da vedere, ma anche da ascoltare e per fare questo dobbiamo avere e diffondere valori e messaggi come questo, basati su solidarietà e verso un nuovo umanesimo”. “Sappiamo bene – ha aggiunto Ilaria Garosi, assessore alle politiche giovanili e per i diritti di San Gimignano – che in qualità di Patrimonio Unesco abbiamo una responsabilità in più nei confronti dell’umanità e anche per questo vogliamo fare da cassa di risonanza per i diritti dei minori che vivono ai margini o esclusi dalla società. Per noi è un onore che questa carta porti il nome di San Gimignano”.
“Circomondo – ha evidenziato anche Carolina Taddei, assessore a cultura e turismo del Comune di San Gimignano – incarna quel concetto di cultura trasversale di cui finalmente sta parlando la Comunità Europea e da Circomondo anche una città turistica come la nostra ha imparato e può continuare a imparare ad accogliere”.
“Credo che il valore aggiunto di questo lavoro – ha affermato Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci nel saluto inviato – consista nel fatto che è scaturito lo scorso anno all’interno di Circomondo, che rappresenta la modalità più giusta, per la nostra associazione, di affrontare la questione del possibile ‘accompagnamento’ di minori non accompagnati e che vivono in situazioni di disagio, cioè quello dell’integrazione del sistema di protezione sociale attraverso la cultura, la socialità  e, in particolare, il circo sociale”.
“La questione dei diritti dei minori migranti non accompagnati – ha aggiunto anche Vincenzo Castelli, presidente Consorzio Nova Onlus nel suo saluto – si inserisce in quella del circo sociale e l’auspicio è che il recupero di minori a rischio di emarginazione sociale attraverso l’arte circense possa diventare un progetto costante e sistematico per dare delle linee di indirizzo e delle progettualità su tali temi”.

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ZENIT Staff

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