E’ strano per la nostra mentalità, ma è evidente e sicura la strategia che Dio usa per poterci tenere per mano; vuole essere certo della nostra obbedienza.
Man mano che vede attenuarsi la propria autonomia, l’uomo esperimenta il bisogno dell’aiuto di Dio e del prossimo. I primi acciacchi, le malattie, le menomazioni…tutto induce a chiedere e avvertire sempre più necessario l’intervento di Dio e il soccorso degli altri.
Quanto è saltuaria o costante la malattia, altrettanto precario o costante è l’atteggiamento di preghiera. L’anziano, il vecchio, l’allettato…il bisognoso di costante assistenza, a continuo contatto con i suoi limiti…è portato ad affidarsi sempre più a Dio. Più si affida a Dio meglio ne avverte la presenza.
Quando l’uomo non si muove più ed è inabile a tutto, eredita l’onnipotenza e il fascino del crocifisso. È in posizione di permanente preghiera
In Gesù, immobilizzato sulla croce, trova credibilità e visibilità piena l’onnipotenza del Padre e il suo amore infinito per l’umanità.
Quando la fede in Dio sarà totale, anche noi cominceremo a ringraziarlo per i modi che il suo amore ha inventato per condurci a casa.
Ciao da p. Andrea
Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.