“Chi parla di declino dell’America, in particolare dal punto di vista economico, vende solo fantasia”. Così Barack Obama difende il suo operato dopo sette anni alla guida degli Stati Uniti. Il Capo della Casa Bianca nel suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione parla di progressi fatti in campo sociale ed economico e affronta anche lo spinoso tema della lotta allo Stato islamico, che non deve tradursi in un’opposizione a tutto il mondo musulmano. Attaccare indiscriminatamente l’Islam – sottolinea – non ci rende più sicuri e non rispetta i nostri valori.
E Obama cita anche Papa Francesco, ricordando le parole che il Pontefice pronunciò proprio davanti al Congresso americano lo scorso settembre: “Imitare l’odio e la violenza dei tiranni e degli assassini è il modo migliore per prendere il loro posto”. E in un mondo che cerca a fatica di dialogare, fa anche notizia il fatto che Obama non abbia fatto alcun accenno nel suo discorso alle due navi Usa bloccate dall’Iran nel Golfo Persico, in un momento in cui il disgelo con Teheran, grazie all’accordo sul nucleare, è uno dei pochi aspetti positivi nell’agenda internazionale. Dopo le scuse di Washington per aver violato la sovranità iraniana su quelle acque, l’Iran ha rilasciato i marinai Usa.
A proposito di politica estera, il presidente degli Stati Uniti ha sottolineato il suo Paese resta la prima potenza mondiale. Ha ricordato che “quando c’è un grosso problema internazionale da risolvere i popoli del mondo non guardano a Mosca o a Pechino: vengono a chiedere a noi”
Rivolgendo lo sguardo al futuro, Obama ha fissato quattro priorità che gli Stati Uniti sono chiamati a risolvere: 1) La riduzione delle diseguaglianze sociali; 2) La gestione del progresso tecnologico che offre benefici a molti ma crea anche molti sconfitti; 3) L’impegno a garantire la sicurezza dell’America; 4) La riforma di un processo politico che negli ultimi anni è andato verso la paralisi.
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Obama cita Papa Francesco: "Mai imitare l'odio dei tiranni"
Il presidente degli Stati Uniti ha pronunciato il canonico ultimo discorso sullo stato dell’Unione