San Pietro - Foto © Wikimedia Commons - Fczarnowski, CC BY-SA 4.0

Entrata in vigore dell’Accordo Quadro tra la Santa Sede e la Repubblica del Congo sulle relazioni tra la Chiesa cattolica e lo Stato

2 luglio 2019 – Garantisce alla Chiesa la possibilità di svolgere la propria missione nel Congo

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Oggi, 2 luglio 2019, nel Palazzo Apostolico Vaticano, alla presenza dell’Em.mo Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, Sua Eccellenza Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati, e Sua Eccellenza il Sig. Jean-Claude Gakosso, Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione e dei Congolesi all’Estero, hanno proceduto allo scambio degli strumenti di ratifica dell’Accordo Quadro tra la Santa Sede e la Repubblica del Congo sulle relazioni tra la Chiesa cattolica e lo Stato, firmato a Brazzaville il 3 febbraio 2017.
Erano presenti alla solenne cerimonia:
da parte della Santa Sede:
Mons. Robert Murphy, Consigliere di Nunziatura presso la Segreteria di Stato; Mons. Mislav Hodžić, Segretario di Nunziatura presso la Segreteria di Stato;
da parte della Repubblica del Congo:
il Sig. Rigobert Itoua, Capo di Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri; il Sig. Fédéric Lefa, Consigliere Tecnico del Ministro degli Affari Esteri; i Sig.ri Jean Paul Ganongo e Ibara Ngoualea, Addetti del Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri.
Erano altresì presenti:
S.E. Mons. Daniel Mizonzo, Vescovo di Nkayi e Presidente della Conferenza Episcopale Congolese, S.E. Mons. Bernard Nsayi, Vescovo emerito di Nkayi, e il Rev.do Armand Brice Ibombo, Segretario Generale della medesima Conferenza.
L’Accordo Quadro, entrato in vigore lo stesso giorno a norma del suo articolo 18, garantisce alla Chiesa la possibilità di svolgere la propria missione nel Congo. In particolare, viene riconosciuta la personalità giuridica della Chiesa e delle sue Istituzioni. Le due Parti, salvaguardando l’indipendenza e l’autonomia che sono loro proprie, si impegnano a collaborare per il benessere spirituale e materiale dell’uomo e a favore del bene comune, nel rispetto della dignità e dei diritti della persona umana.

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ZENIT Staff

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