L’accorato appello di papa Francesco “arriva al momento buono”. Lo sottolinea l’amministratore apostolico di Gibuti e Mogadiscio, mons. Giorgio Bertin, O.F.M.
Al termine dell’udienza generale di oggi, mercoledì 18 ottobre 2017, il romano Pontefice ha condannato infatti con fermezza il brutale attentato con camion bomba, che ha provocato sabato scorso almeno 300 vittime nella capitale somala Mogadiscio.
“Spero che sia accolto e soprattutto che aiuti almeno le forze del bene a unirsi un po’ di più perché il male va affrontato insieme e non in modo sparpagliato, ciascuno con una propria agenda”, ha detto il religioso dell’Ordine dei frati minori, le cui parole sono state riportate dall’agenzia SIR.
Nel suo intervento mons. Bertin ha ricordato anche i nomi di alcuni martiri cristiani che “hanno lasciato la vita per il bene della popolazione somala”, tra cui la missionaria laica Annalena Tonelli, uccisa nel 2003, e mons. Salvatore Colombo, assassinato nel luglio 1989, e ha suggerito di mettere “la popolazione somala al centro della nostra attenzione”.
Già ieri, martedì 17 ottobre 2017, il presule italiano aveva affrontato sempre sul sito del SIR la situazione nel martoriato Paese del Corno d’Africa e denunciato l’indifferenza dei governi occidentali, ai quali “la Somalia non interessa molto”.
Il Paese, aveva spiegato Bertin, “è ostaggio delle divisioni interne, dei diversi business e affaristi somali che, non essendo presente uno Stato forte, ci guadagnano”.
“Di fronte ad un attentato così grave non bisogna abbassare le braccia ma guardare in faccia la situazione e vedere come si può rispondere nel migliore dei modi”, aveva ribadito il presule. (pdm)
Mons. Giorgio Bertin / Wikimedia Commons - Marco Tassinari, Public Domain
Mons. Bertin: “L’appello del Papa arriva al momento buono”
Parla l’amministratore apostolico di Gibuti e Mogadiscio