Celebrata la santa messa nell’Abbazia di San Pietro dove c’è la tomba dell’apostolo di Assisi. Fino al 14 luglio sarà possibile un momento di devozione e preghiera davanti all’urna
“Oggi sento battere il cuore di Assisi e di tutti gli assisani perché quello che stiamo vivendo è un grande impulso di grazia che viene nella nostra città in un momento che ci trova tutti in sofferenza a causa della pandemia globale”. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino all’inizio della celebrazione eucaristica che si è tenuta, domenica 28 giugno nella chiesa Abbaziale di San Pietro, alla presenza delle spoglie mortali del venerabile don Antonio Pennacchi in occasione della ricognizione del suo corpo.
Il 14 marzo 2019 si è chiusa la fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione del venerabile don Antonio Pennacchi ed è iniziata così la seconda fase.
“Oggi – ha aggiunto il vescovo – mi sembra che avendo fatto la ricognizione dei suoi resti mortali è come se gli avessimo riconsegnato la città, le nostre strade, le nostre case. È davvero l’apostolo della nostra città e in questo momento le sue intercessioni dall’Alto e soprattutto il suo esempio di vita possono esserci di tanto conforto”.
La ricognizione della tomba e del corpo del venerabile don Antonio Pennacchi, come ha spiegato monsignor Sorrentino, è stata dovuta a seguito di un’infiltrazione di acqua verificatasi nella sua tomba.
Accennando ad alcuni episodi della vita del prete dell’Angelus Domini, il vescovo ha precisato che, come è scritto nella sua biografia, “quando pregava si illuminava, a volte aveva anche dei fenomeni mistici molto intensi. Questo grande esempio – ha precisato – può essere per noi una leva per ripartire alla grande in tutto, nella vita cristiana e anche nella nostra vita familiare, sociale, cittadina”.
Al termine della santa messa è stata letta la preghiera di intercessione e consegnato il libro intitolato “Venerabile Don Antonio Pennacchi. L’apostolo di Assisi” scritto da Suor Alessandra Rusca, postulatrice del processo di beatificazione e canonizzazione.
Dopo che il vescovo ha incensato l’urna è stato firmato il verbale di ricognizione. Infine i fedeli hanno potuto raccogliersi in preghiera davanti all’urna contenente i resti mortali del venerabile don Antonio Pennacchi.
Per chi lo desidera sarà possibile un momento di devozione e preghiera davanti all’urna che rimarrà esposta fino al giorno 14 luglio prima che venga nuovamente riposta nel loculo murato all’interno dell’Abbazia di San Pietro.