Analisi morfologica dei reperti ritrovati negli ossari nel Campo Santo Teutonico (27/07/2019) - Foto © Servizio Fotografico - Vatican Media

"La ricerca della verità è interesse della Santa Sede e della famiglia Orlandi"

Analisi morfologica dei reperti ritrovati negli ossari nel Campo Santo Teutonico

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Alle ore 9.30 di stamani [27 luglio 2019], sono riprese le operazioni al Campo Santo Teutonico nell’ambito delle incombenze istruttorie del caso Orlandi. Come indicato nel decreto del Promotore di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano, il prof. Giovanni Arcudi, coadiuvato dal suo staff – alla presenza del perito di fiducia nominato dalla Famiglia Orlandi – ha iniziato l’analisi morfologica dei reperti ritrovati negli ossari, rappresentati da ossa, frammenti ossei o ossa frammentate anche di piccole dimensioni. L’analisi sarà effettuata secondo i protocolli riconosciuti a livello internazionale, in particolare identificando gli elementi, nella struttura ossea, utili a diagnosticare la datazione dei reperti.
Al Campo Santo Teutonico stanno operando oggi, oltre al prof. Arcudi e al suo staff, il personale della Fabbrica di San Pietro e del COS, il Centro Operativo di Sicurezza della Gendarmeria Vaticana. Presentiil legale e il perito nominati dalla Famiglia Orlandi e l’ufficiale responsabile della Polizia Giudiziaria del Corpo della Gendarmeria Vaticana.
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Alle ore 15.30 [27 luglio 2019] si sono concluse per la giornata di oggi le operazioni al Campo Santo Teutonico nell’ambito delle incombenze istruttorie del caso Orlandi. Il prof. Giovanni Arcudi coadiuvato dal suo staff – alla presenza del perito di fiducia nominato dalla Famiglia Orlandi – ha svolto l’analisi morfologica di una parte dei reperti ritrovati negli ossari.
L’analisi dei reperti, da parte del prof. Arcudi e del suo staff, proseguirà domani, domenica 28 luglio, alle ore 9.00.
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Alle ore 9.15 di stamani [28 luglio 2019], come indicato ieri, è ripresa l’analisi morfologica dei reperti ritrovati negli ossari nel Campo Santo Teutonico, nell’ambito delle incombenze istruttorie del caso Orlandi.
Al Campo Santo Teutonico anche oggi operano il prof. Arcudi e il suo staff, il personale della Fabbrica di San Pietro e del COS, il Centro Operativo di Sicurezza della Gendarmeria Vaticana. Sono presenti il Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, prof. Gian Piero Milano, e il suo Aggiunto prof. Alessandro Diddi, il legale e il perito nominati dalla Famiglia Orlandi e l’ufficiale responsabile della Polizia Giudiziaria del Corpo della Gendarmeria Vaticana.
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Alle ore 12.30 [28 luglio 2019] si sono concluse le operazioni al Campo Santo Teutonico nell’ambito delle incombenze istruttorie del caso Orlandi.
Il prof. Giovanni Arcudi coadiuvato dal suo staff – alla presenza del perito di fiducia nominato dalla Famiglia Orlandi – ha completato l’analisi morfologica dei reperti ritrovati negli ossari (diverse centinaia di strutture ossee parzialmente integre e migliaia di frammenti).
Nel corso degli accertamenti di antropologia forense, il Prof. Arcudi non ha riscontrato alcuna struttura ossea che risalga ad epoca successiva alla fine del 1800.
Il consulente di parte ha avanzato richiesta di accertamenti di laboratorio su circa settanta reperti ossei; il Prof. Arcudi e la sua equipe non hanno avallato la richiesta perché le medesime strutture ossee hanno caratteri di datazione molto antichi.
Per questi motivi, i campioni sono stati repertati e trattenuti presso il Comando della Gendarmeria a disposizione del Promotore di Giustizia.
Nel dare comunicazione di queste operazioni, la Santa Sede conferma la propria volontà di ricerca della verità sulla vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi e smentisce categoricamente che questo atteggiamento di piena collaborazione e trasparenza possa in alcun modo significare, come da alcuni talvolta affermato, una ammissione implicita di responsabilità.
La ricerca della verità è interesse della Santa Sede e della famiglia Orlandi.
La trasparente volontà della Santa Sede è peraltro già emersa, oltre che nelle indagini e negli esami in corso al Campo Santo Teutonico, in quelle effettuate dalle autorità italiane, a seguito di una segnalazione della Gendarmeria Vaticana, nella sede della Nunziatura in Italia, a Villa Giorgina, per le quali è stata comunicata, in data 3 luglio, la richiesta di archiviazione da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
Secondo quanto accertato dalle autorità italiane, che il 25 luglio scorso hanno avviato la procedura per la restituzione delle ossa rinvenute a Villa Giorgina, la datazione dei reperti risale ad un periodo compreso tra il 90 e 230 d.C.
Ciò smentisce qualsiasi collegamento con la dolorosa scomparsa di Emanuela Orlandi.

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ZENIT Staff

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