Udienza al personale del Servizio Poste Vaticane e del Servizio Telefoni Vaticani della Direzione delle Telecomunicazioni - Foto © Servizio Fotografico - Vatican Media

"I Servizi delle Poste e dei Telefoni Vaticani garantiscono la condivisione di sentimenti e di idee"

Udienza al personale del Servizio Poste Vaticane e del Servizio Telefoni Vaticani della Direzione delle Telecomunicazioni

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Alle ore 12.30 di oggi, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre Francesco riceve in Udienza il personale del Servizio Poste Vaticane e del Servizio Telefoni Vaticani della Direzione delle Telecomunicazioni, con i familiari. Riportiamo di seguito il discorso che il Papa rivolge ai presenti all’incontro:
Discorso del Santo Padre
Cari fratelli e sorelle!
Rivolgo a ciascuno di voi il mio cordiale benvenuto. Saluto il Cardinale Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato, e lo ringrazio per le sue parole. Saluto Mons. Fernando Vérgez, Segretario Generale e Direttore delle Telecomunicazioni; Don Attilio Riva, responsabile del Servizio Poste Vaticane; Fratel Andrea Mellini, responsabile del Servizio Telefoni Vaticani. L’incontro con voi, dipendenti delle Poste e dei Telefoni, mi offre l’occasione per esprimervi la mia riconoscenza, con un pensiero grato anche alle vostre famiglie.
L’attività delle Poste e dei Telefoni Vaticani supera di gran lunga il piccolo territorio e l’esigua popolazione in esso residente: si apre alle necessità di innumerevoli persone disseminate nel mondo intero. Proprio per questa ragione, il Vaticano e la Santa Sede riconoscono l’importante funzione dei mezzi di comunicazione e degli Organismi internazionali che incoraggiano la comunicazione. Da sempre, i Papi hanno attribuito grande rilevanza alla comunicazione con i capi di Stato, con le comunità e i singoli fedeli delle diverse Nazioni, avvalendosi dei mezzi che offriva la tecnica.
Negli ultimi decenni hanno chiamato a collaborare, in questo settore così significativo, due benemerite famiglie religiose: i Figli della Divina Provvidenza (Orionini) e la Società di San Paolo (Paolini). A questi due Istituti va il mio vivo apprezzamento per la loro generosità e fedeltà. Il vostro lavoro quotidiano, anche se apparentemente umile, è quanto mai necessario per il buon funzionamento dello Stato della Città del Vaticano. Esso si pone al servizio dell’attività del Successore di Pietro, assicurando la libertà di comunicazione e di espressione, attraverso una rete fisica, dotata di moderni e funzionali strumenti. Inoltre, attraverso la vostra preziosa opera, ogni giorno numerose persone “raggiungono” il Papa ed Egli, anche attraverso i suoi collaboratori, “raggiunge” tanta gente. Questo interscambio comunicativo non conosce distanze; risponde all’innato bisogno degli individui di creare contatti umani; e soprattutto entra in tutte le case servendo ricchi e poveri. Al riguardo, mi piace ricordare un’antica iscrizione latina incisa su una buca da lettere dello Stato Pontificio: «Diviti et inopi, ultro citroque, meandum», che significa: “Bisogna che vada al ricco e al povero, ovunque”.
Nel rispetto delle norme e degli accordi internazionali, le vostre realtà parlano un linguaggio comune, creando ponti tra culture, religioni e società diverse tra di loro. Al tempo stesso, i Servizi delle Poste e dei Telefoni Vaticani garantiscono la condivisione di sentimenti e di idee, contribuiscono a promuovere la comprensione reciproca e la collaborazione tra i Paesi dei diversi continenti, facilitando gli scambi sia delle merci, sia soprattutto dei rispettivi valori spirituali e culturali. In tal senso, i servizi postale e telefonico di uno tra i più piccoli Stati del mondo favoriscono la diffusione del messaggio cristiano. Si tratta di un’attività nella quale siete tutti coinvolti e tutti importanti: perché il buon funzionamento delle Poste e dei Telefoni, voi lo sapete bene, dipende dall’apporto di ciascuno.
Nelle vostre mansioni, molti di voi sono a contatto diretto con la gente: quanto è importante allora il vostro tratto e il vostro esempio per offrire a tutti una semplice ma incisiva testimonianza cristiana! Il fatto di lavorare in Vaticano costituisce un impegno in più a coltivare la propria fede. A questo proposito, oltre che dalla partecipazione attiva alla vita delle vostre comunità parrocchiali, un utile aiuto vi è offerto anche dai momenti di celebrazione e di formazione spirituale animati dai vostri assistenti spirituali, che ringrazio per la loro dedizione. Soprattutto vi invito a far sì che ogni vostra famiglia sia una “piccola Chiesa”, in cui la fede e la vita si intrecciano nello svolgersi delle vicende liete e tristi di tutti i giorni.
Cari amici, rinnovo a ciascuno la mia cordiale gratitudine e vi incoraggio a proseguire il vostro cammino con gioia e fiducia. La Vergine Maria, San Luigi Orione e il Beato Giacomo Alberione vi aiutino a vivere in costante rendimento di grazie, gustando le gioie semplici che Dio ci dona e moltiplicando le opere di bene. Assicuro il mio ricordo per voi e vi benedico con affetto insieme a tutti i vostri cari. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!

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ZENIT Staff

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