Nell’odierna messa mattutina a Casa Santa Marta Papa Francesco ha sottolineato l’importanza della preghiera di adorazione spiegando la Prima Lettura (1Re 8,1-7.9-13):
“A questo punto Salomone convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i principi dei casati degli Israeliti, per trasportare l’arca dell’alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion. […] Presenti tutti gli anziani di Israele, l’arca del Signore fu sollevata e i sacerdoti e i leviti la trasportarono con la tenda del convegno e con tutti gli arredi sacri che erano nella tenda. Il re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all’arca pecore e buoi che non si contavano né si calcolavano. I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, cioè nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini. […].
Dopo esser salito al silenzio e aver portato le due tavole di pietra il popolo entra in adorazione.
Papa Francesco ha fatto notare che i fedeli spesso non sanno adorare esortando: “E approfitto, oggi, voi, con tanti parroci di recente nomina, per dire: ma, insegnate al popolo ad adorare in silenzio, adorare.“
“Ci farà bene, oggi, prendere un po’ di tempo di preghiera, con la memoria del nostro cammino, la memoria delle grazie ricevute, la memoria dell’elezione, della promessa, dell’alleanza e cercare di andare su, verso l’adorazione, e in mezzo all’adorazione con tanta umiltà dire soltanto questa piccola preghiera: ‘Ascolta e perdona’”; con queste parole il Santo Padre ha concluso la Santa Messa.