Alle ore 11.20 di oggi, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza una rappresentanza di ragazzi dell’Azione Cattolica Italiana (A.C.R.) per gli auguri natalizi.
Pubblichiamo di seguito il discorso che Papa Francesco ha rivolto loro:
Cari ragazzi e ragazze, anche quest’anno, in rappresentanza dell’Azione Cattolica Ragazzi di tutta Italia, siete venuti per fare gli auguri natalizi al Papa. Per me sono auguri particolarmente gioiosi, che avete voluto accompagnare con i frutti delle vostre iniziative di solidarietà in favore dei poveri e delle persone più svantaggiate. Grazie di cuore per questo vostro gesto! Vi sono grato anche perché, in questa lieta circostanza, mi aggiornate sulle vostre attività e iniziative, che dimostrano la vitalità dell’ACR. A questo proposito, voglio dirvi che apprezzo molto gli incontri di conoscenza e di vicinanza che in questo anno – il 150° dalla fondazione dell’Azione Cattolica – state facendo con i “nonni” dell’Associazione. Questa è una cosa molto bella è importante, perché gli anziani sono la memoria storica di ogni comunità, un patrimonio di saggezza e di fede da ascoltare, custodire e valorizzare. Nel vostro percorso formativo, con lo slogan “Pronti a scattare”, attraverso la metafora della fotografia vi impegnate a fissare l’attenzione sui momenti decisivi della vita di Gesù, per cercare di assomigliare sempre più a Lui, il vostro più grande e fedele amico. Guardando alla vita e alla missione di Gesù, noi comprendiamo che Dio è Amore. Dunque, siate buoni “fotografi”, sia di quello che ha fatto Gesù sia della realtà che vi circonda, avendo occhi attenti e vigili. Tante volte ci sono persone dimenticate: nessuno le guarda, nessuno vuole vederle. Sono i più poveri, i più deboli, relegati ai margini della società perché considerati come un problema. Invece, sono l’immagine di Gesù Bambino rifiutato e che non ha trovato accoglienza nella città di Betlemme, sono la carne vivente di Gesù sofferente e crocifisso. Allora questo può essere un vostro impegno; anzitutto chiedetevi: ma io, a chi do più attenzione? Solo a quelli più forti, che hanno più successo a scuola, nel gioco? A chi sono stato poco attento? Chi ho fatto finta di non vedere? Quel guardare dall’altra parte… Ecco quali sono le vostre “periferie”: provate a fissare l’obiettivo sui compagni e sulle persone che nessuno vede mai e osate fare il primo passo per incontrarle, donare loro un po’ del vostro tempo, un sorriso, un gesto di tenerezza. Cari ragazzi, siate amici e testimoni di Gesù, che è venuto a Betlemme tra noi. In questa festa del Santo Natale ormai prossima, siete chiamati a farlo conoscere sempre di più tra i vostri amici, nelle città, nelle parrocchie e nelle vostre famiglie. Grazie ancora per la vostra visita. Vi benedico con affetto, insieme con i vostri cari, con gli educatori, gli assistenti e con tutti gli amici dell’ACR. Non dimenticatevi di pregare per me. Buon Natale! Adesso vi darò la benedizione. Prima preghiamo la Madonna, tutti insieme: Ave, o Maria…
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