Salutando “cordialmente” i pellegrini di lingua araba, specialmente quelli provenienti dall’Iraq, dalla Giordania e dalla Terra Santa, il papa Francesco ha ripreso il filo conduttore della sua catechesi di oggi, mercoledì 25 ottobre 2017, e ha ricordato ai presenti che “il paradiso è la meta e l’obiettivo della nostra esistenza”.
Il paradiso, così ha spiegato il Pontefice, le cui parole sono state tradotte in arabo dal suo segretario egiziano, mons. Yoannis Lahzi Gaid, è “il dono che Dio ci offre, non per i nostri meriti, ma per l’immensità della Sua misericordia e del Suo amore infinito”.
Usando un’immagine molto bella e profonda, Francesco ha descritto il paradiso come “l’abbraccio del Padre”, che — come nella parabola del Figliol prodigo, particolarmente cara al Pontefice — “ci attende per concederci il Suo perdono e per ridonarci la nostra dignità che abbiamo perduto a causa dei nostri peccati e del nostro allontanarci da Lui”.
“Il Signore vi benedica e vi protegga sempre dal maligno!”, così ha concluso.
Udienza generale, 25 ottobre 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO
Messaggio del Papa ai visitatori di lingua araba
Udienza generale di mercoledì 25 ottobre 2017