Papa & Teofilo III, 23 ottobre 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

“Volgiamo insieme lo sguardo a un futuro di riconciliazione piena”

Udienza al patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III

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“Senza dimenticare le gravi mancanze di carità compiute durante i secoli, volgiamo insieme lo sguardo a un futuro di riconciliazione piena e di comunione fraterna e diamoci da fare ora, come il Signore desidera.”
Questa l’esortazione rivolta da papa Francesco al patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III, e seguito, ricevuti lunedì 23 ottobre 2017 in udienza in Vaticano. “Non farlo sarebbe la colpa più grave di oggi, sarebbe disattendere il pressante invito di Cristo e i segni dei tempi”, ha avvertito il Santo Padre.
“Non lasciamo che i ricordi di epoche caratterizzate da reciproco silenzio o da scambi vicendevoli di accuse, le difficoltà del presente e l’incertezza del futuro — ha proseguito il Santo Padre — ci impediscano di camminare insieme verso la visibile unità, di pregare insieme e di operare insieme per l’annuncio del Vangelo e a servizio di chi si trova nel bisogno.”
All’inizio del suo discorso Jorge Bergoglio ha evocato in modo particolare la sua visita alla Basilica del Santo Sepolcro, il 25 maggio del 2014, e “la premurosa attenzione con la quale Ella accompagnò me e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo”.
“Ricordo con commozione la sosta di preghiera nell’Edicola della Tomba vuota”, ha proseguito il Papa, che ha espresso il suo “compiacimento” per il recente restauro di questo “luogo santissimo”. “Non si è semplicemente salvaguardata l’integrità di un monumento del passato, ma si è anche lavorato perché continui a risuonare in futuro la testimonianza che scaturisce da quel sepolcro vuoto”, ha sottolineato.
Nel corso della sua allocuzione, Francesco ha auspicato per Gerusalemme e per la Terra Santa “una pace stabile, basata sulla giustizia e sul riconoscimento dei diritti di tutti”.
“Occorre respingere con fermezza il ricorso a qualsiasi tipo di violenza, ogni genere di discriminazione e ogni manifestazione di intolleranza contro persone o luoghi di culto ebraici, cristiani e musulmani”, così ha dichiarato, mentre ha sottolineato l’importanza di difendere e preservare lo “Status Quo” dei Luoghi Santi a Gerusalemme.
Affrontando poi il tema della situazione delle comunità cristiane in Terra Santa, il Papa ha auspicato che siano sempre riconosciute parte integrante della società” e possano inoltre essere “artefici di riconciliazione e di concordia”, sviluppando tra di loro “rapporti sempre più fraterni”.
Cliccare qui per leggere il testo completo.

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Paul De Maeyer

Schoten, Belgio (1958). Laurea in Storia antica / Baccalaureato in Filosofia / Baccalaureato in Storia e Letteratura di Bisanzio e delle Chiese Orientali.

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