Messa in aula scolastica, Sudan / © ACN

ACS: “fate celebrare le Sante Messe per i vostri cari ai sacerdoti perseguitati”

Con le offerte di Messa, la fondazione di diritto pontificio ha sostenuto l’anno scorso 43.027 sacerdoti in tutto il mondo

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Da Aleppo, in Siria, e Karachi, in Pakistan, due vescovi invitano i benefattori della fondazione di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS) a far celebrare il 2 novembre prossimo le Messe per i cari defunti da sacerdoti perseguitati.
Come ricorda ACS in un comunicato stampa diffuso oggi, lunedì 23 ottobre 2017, le offerte di Messe costituiscono infatti “l’unica ‘entrata’ per migliaia di ministri di Dio che in molte aree povere del mondo non possono contare sulle offerte dei propri fedeli, ma al contrario devono sostenere anche economicamente il proprio gregge”.
Nel corso del 2016, le Messe celebrate attraverso l’iniziativa di ACS sono state quasi 1,5 milioni (esattamente 1.435.888), vale a dire una ogni 22 secondi, e hanno contribuito in questo modo al sostentamento di ben 43.027 sacerdoti, ossia uno ogni nove nel mondo, specialmente in Africa (14.403) e in Asia (11.293).
“Donando per la celebrazione di Sante Messe, i cattolici italiani offriranno sollievo non solo ai cari defunti, ma anche ai tanti sacerdoti nel mondo che, afflitti da persecuzioni o povertà, celebrano per loro e si sostengono con le loro offerte”, scrive il vescovo caldeo di Aleppo, in Siria, mons. Antoine Audo, in una lettera ai benefattori di ACS.
“È anche grazie a voi se in Pakistan la Chiesa cattolica consente alla comunità cristiana, tra le più povere del Paese, di far fronte alle necessità quotidiane e di istruire i più giovani”, spiega a sua volta mons. Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi e presidente della Conferenza episcopale pachistana, in una lettera di ringraziamento ai donatori di ACS. (pdm)

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ZENIT Staff

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