Riprendiamo di seguito il testo completo dell’omelia tenuta da mons. António Marto, vescovo della diocesi di Leiria-Fátima, nella Messa celebrata giovedì 12 ottobre in occasione della solennità della Dedicazione della Basilica di Nostra Signora del Rosario nel santuario mariano.
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Celebriamo oggi nella fede e allegria spirituale la solennità della Dedicazione della Basilica di Nostra Signora del Rosario.
Quanto sono amabili le tue dimore Signore dell’Universo!
Il ritornello del salmo responsoriale riassume bene il messaggio della Parola di Dio proclamato:
Quanto sono amabili le tue dimore, Signore dell’universo! Queste parole sono un invito ad elevare lo sguardo e il cuore molto più in alto di questo tempio fatto di pietre. In esso scopriamo il segno della presenza misteriosa di Dio che ha scelto di abitare in mezzo al suo popolo, che lo segue, lo visita e si riunisce nel suo amore, che fa di lui la Chiesa delle pietre viventi.
Quanto sono amabili le tue dimore, Signore! Queste parole vogliono essere un invito a contemplare colei in onore della quale è stata costruita questa basilica e di cui è titolare. “Io sono la Signora del Rosario”, è così che si presentò ai pastorelli qui a Cova da Iria, luogo in cui è venuta a visitarci con un messaggio in nome del Signore. Un aspetto di questo messaggio è precisamente la preghiera del Rosario affinché ci uniamo ancora di più a Gesù e invochiamo il dono della pace per il mondo.
Quanto è bella la Signora del Rosario, Regina della pace!
L’immagine tradizionale della Signora del Rosario rappresenta Maria con un braccio che protegge il Bambino Gesù e con l’altro offre la Corona del Rosario a San Domenico. Questa iconografia è molto significativa: mostra che il rosario è un mezzo offerto dalla Vergine per contemplare Gesù e, meditando sulla sua vita, amarlo e seguirlo sempre fedelmente. Fu la raccomandazione che la Madonna lasciò qui a Fatima cento anni fa. Ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco ha raccomandato con insistenza di recitare il rosario tutti i giorni, per conseguire la fine della guerra e il raggiungimento della pace.
Quanto è bella l’iconografia presentataci dalla Signora del Rosario in quanto Madre della Tenerezza che ci invita a lasciarci guidare da lei nella meditazione dei misteri di Cristo. La preghiera del Rosario ci aiuta a contemplare la bellezza del volto di Cristo e la profondità del suo amore con lo sguardo e il cuore della Madre, che è modello insuperabile della contemplazione del Figlio. Attraverso la contemplazione dei misteri gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi, nel susseguirsi delle “Ave-Maria”, contempliamo tutto il mistero di Gesù, dall’Incarnazione fino alla Croce e alla gloria della Resurrezione; contempliamo la partecipazione intima di Maria in questo mistero e anche la nostra vita con Cristo oggi, che è intessuta di momenti di allegria e di dolore, di ombre e di luce, di trepidazione e di speranza. Le stesse candele che questa sera hanno accompagnato la recitazione del rosario, innalzate in segno di lode e adorazione, significano anche la conversione di ogni persona e il suo passaggio verso una nuova esistenza illuminata da Gesù Cristo, il Mistero indicibile che contempliamo nei misteri del Rosario.
Quanto è bella la Signora del Rosario che a Fatima si presenta quale Madre di Misericordia e Regina della pace, che accompagna le sofferenze dei figli e offre Loro il suo Immacolato Cuore come rifugio e garanzia del trionfo dell’amore nei drammi della storia, chiedendo loro di collaborare recitando il rosario. Oggi vogliamo affidare all’intercessione della Vergine Madre, Nostra Signora del Rosario di Fatima, i nostri desideri più intimi, le speranze e i dolori dell’umanità ferita, i problemi del mondo e, in particolar modo, la grande causa della pace tra i popoli: “orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi! E dopo questo esilio mostraci Gesù, benedetto frutto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”!
† António Marto, Vescovo di Leiria-Fátima