“La Tradizione è una realtà viva e solo una visione parziale può pensare al ‘deposito della fede’ come qualcosa di statico.” Lo ha sottolineato papa Francesco ricevendo mercoledì 11 ottobre 2017, alle ore 18.15, nell’Aula del Sinodo i partecipanti all’incontro promosso dal Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione in occasione del 25° anniversario della firma della costituzione apostolica “Fidei Depositum” da parte di san Giovanni Paolo II (11 ottobre 1992). Il testo di Karol Wojtyła accompagnò l’uscita del “Catechismo della Chiesa Cattolica” (CCC).
“La Parola di Dio non può essere conservata in naftalina come se si trattasse di una vecchia coperta da proteggere contro i parassiti!”, ha proseguito il Pontefice, il quale ha ricordato ai presenti che “la Parola di Dio è una realtà dinamica, sempre viva, che progredisce e cresce perché è tesa verso un compimento che gli uomini non possono fermare”.
“Questa legge del progresso”, ha affermato Francesco, che ha citato san Vincenzo di Lerino (V secolo – 450 circa), “appartiene alla peculiare condizione della verità rivelata nel suo essere trasmessa dalla Chiesa, e non significa affatto un cambiamento di dottrina”.
“Non si può conservare la dottrina senza farla progredire né la si può legare a una lettura rigida e immutabile, senza umiliare l’azione dello Spirito Santo”, ha avvertito il Santo Padre.
All’inizio del suo discorso il Pontefice ha definito il 25° della “Fidei depositum” come “un’opportunità significativa per verificare il cammino compiuto nel frattempo”.
Francesco ha descritto il CCC come “uno strumento importante non solo perché presenta ai credenti l’insegnamento di sempre in modo da crescere nella comprensione della fede, ma anche e soprattutto perché intende avvicinare i nostri contemporanei, con le loro nuove e diverse problematiche, alla Chiesa”.
“Non è sufficiente”, ha avvertito Francesco, “trovare un linguaggio nuovo per dire la fede di sempre; è necessario e urgente che, dinanzi alle nuove sfide e prospettive che si aprono per l’umanità, la Chiesa possa esprimere le novità del Vangelo di Cristo che, pur racchiuse nella Parola di Dio, non sono ancora venute alla luce”.
Il Pontefice ha dato anche un esempio concreto. “In questo orizzonte di pensiero — così ha detto — mi piace fare riferimento a un tema che dovrebbe trovare nel Catechismo della Chiesa Cattolica uno spazio più adeguato e coerente con queste finalità espresse. Penso, infatti, alla pena di morte.”
“Si deve affermare con forza che la condanna alla pena di morte è una misura disumana che umilia, in qualsiasi modo venga perseguita, la dignità personale”, ha sottolineato il Papa.
Infatti, “Dio è un Padre che sempre attende il ritorno del figlio il quale, sapendo di avere sbagliato, chiede perdono e inizia una nuova vita. A nessuno, quindi, può essere tolta non solo la vita, ma la stessa possibilità di un riscatto morale ed esistenziale che torni a favore della comunità”, ha spiegato Francesco, che ha ricordato “il primato della misericordia sulla giustizia”.
In occasione dell’incontro era stata allestita nell’atrio dell’Aula “Paolo VI” una mostra dei volumi del Catechismo e del suo Compendio nelle diverse lingue in cui sono stati tradotti e diffusi nel mondo, così ha riferito un comunicato stampa.
E’ stato presentato inoltre il nuovo “Commento Teologico al Catechismo della Chiesa Cattolica” (Edizioni San Paolo). Il testo, con la prefazione di papa Francesco, è “uno strumento redatto con l’aiuto di quaranta autori internazionali che si sono cimentati nel commento di ogni articolo del Catechismo per permettere una fruizione più ampia dei contenuti della fede”, spiega la nota vaticana.
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Udienza Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, 11 ottobre 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO
Papa Francesco: “La Tradizione è una realtà viva”
Il Pontefice ha ricevuto ieri i partecipanti all’incontro promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione