Papa Francesco è partito questa mattina, domenica 1° ottobre 2017, alle ore 7 dall’eliporto vaticano per il suo viaggio apostolico di un giorno a Cesena e Bologna.
Al suo arrivo alle ore 7.55 all’ippodromo di Cesena, il Pontefice è stato accolto dal vescovo della diocesi di Cesena-Sarsina, mons. Douglas Regattieri, e dai rappresentanti delle autorità civili, tra cui il sindaco, Paolo Lucchi, e il presidente della provincia di Forlì-Cesena, Davide Drei.
Dall’ippodromo il Papa si è recato in auto al centro della città, dove poco dopo le 8 è salito sul palco allestito nell’emblematica e storica Piazza del Popolo, e ha pronunciato il primo discorso della sua lunga ed intensa giornata.
“Mi piace iniziare la mia visita a Cesena incontrando la cittadinanza, in questo luogo così significativo per la vita civile e sociale della vostra città. Una città ricca di civiltà e carica di storia, che tra i suoi figli illustri ha dato i natali anche a due Papi: Pio VI, di cui ricordiamo il terzo centenario della nascita, e Pio VII”, così ha esordito Francesco.
“Questa piazza, come tutte le altre piazze d’Italia, richiama la necessità, per la vita della comunità, della buona politica”, ha proseguito Francesco, cioè quella politica “responsabile e quindi coraggiosa e prudente nello stesso tempo; che faccia crescere il coinvolgimento delle persone, la loro progressiva inclusione e partecipazione”.
“Un servizio inestimabile al bene all’intera collettività”, questo “è il volto autentico della politica e la sua ragion d’essere”, ha sottolineato il Papa, che ha denunciato nuovamente il fenomeno della corruzione, definendola “il tarlo della vocazione politica”, poiché “non lascia crescere la civiltà”.
“Il buon politico finisce sempre per essere un ‘martire’ al servizio, perché lascia le proprie idee ma non le abbandona, le mette in discussione con tutti per andare verso il bene comune”, ha osservato il Santo Padre, che ha esortato i politici ad avere la “grandezza d’animo” di chiedere scusa quando sbagliano. E commettono errori, poiché “la bacchetta magica non funziona neanche in politica”, ha osservato.
Mentre ha ricordato che “tutti hanno diritto di far sentire la loro voce”, il Papa ha esortato ad ascoltare “specialmente” i giovani e gli anziani. “I giovani, perché hanno la forza di portare avanti le cose; e gli anziani, perché hanno la saggezza della vita”, così ha spiegato Francesco, che ha sottolineato l’importanza di “ripristinare” quel “tesoro” che è proprio il “rapporto fra anziani e giovani”.
Dopo il suo discorso, il Pontefice si è recato in Papamobile alla cattedrale, situata in Piazza Giovanni Paolo II, per l’incontro con il clero, i consacrati, i laici dei consigli pastorali, i membri della Curia e i rappresentanti delle parrocchie.
Durante il percorso, la Papamobile si è fermata davanti al Palazzo Ridotto, dove il sindaco di Cesena ha scoperto la targa che inaugura il “Largo Pio VI”.
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