Daily meditation on the Gospel

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Perché avete paura?

Meditazione della Parola di Dio di sabato 28 gennaio 2017 – San Tommaso d’Aquino, sacerdote e dottore della Chiesa (memoria)

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Lettura
La tempesta sedata è il primo di quattro miracoli che Marco dispone nell’arco di una giornata. Al termine di una giornata di intensa evangelizzazione, il Maestro decide di andare all’altra riva. Congeda la folla e, “così com’era” sale sulla barca degli apostoli. Una improvvisa tempesta di vento fa diventare pericolosa la traversata del lago. La barca è ormai piena d’acqua e il pericolo di affondare è imminente. Perciò gli apostoli svegliano il Maestro, che dorme profondamente su un cuscino a poppa, e chiedono che intervenga.
Meditazione
L’episodio sta a dimostrare che anche per gli apostoli l’itinerario verso la fede è stato lungo. Mentre lottano contro il vento e temono che la barca possa affondare da un momento all’altro, gli apostoli si sentono abbandonati a se stessi e privati dell’esperienza e della potenza che il Maestro ha dimostrato in tante circostanze. Il pericolo imminente li fa straparlare e lo rimproverano di disinteressarsi di loro. È curioso il fatto che Gesù riesca a dormire in quelle condizioni: doveva essere stanchissimo, oppure si aspettava che gli apostoli, testimoni di tanti prodigi, avessero capito che in lui c’era la potenza per dominare le forze del creato. In effetti, essi temono per se stessi, non per il Maestro. Gesù si meraviglia della disperazione dei discepoli, che si vedono ormai travolti dalle onde. Si alza, minaccia il vento e comanda che il mare si calmi. “Il vento cessò e ci fu grande bonaccia”. Gesù mostra la potenza divina del Creatore e dominatore di tutto il creato. Ai discepoli è ora evidente che Gesù è Signore, e intuiscono che la piccola fede che hanno deve crescere fino ad affidargli le loro vite, sicuri di essere da lui salvati. La domanda che Gesù pone ai discepoli spaventati, è quella che pone ad ogni uomo: “Perché avete paura? Non avete ancora fede?”. Dio si rivolge agli uomini e cerca la loro fede. Il Vangelo, su questo punto, è chiaro: non è il miracolo che produce la fede, ma è la fede che, consegnandoci totalmente all’amore gratuito di Dio, provoca il miracolo. Ricordiamo la guarigione della donna malata (Mc 5,34): “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male”. E al capo della sinagoga: “Non temere, soltanto abbi fede!” (Mc 5,36), e solo dopo gli consegnò la fanciulla risuscitata.
Preghiera:
Dio onnipotente ed eterno, tu hai messo nel cuore degli uomini una così profonda nostalgia di te, che solo quando ti trovano hanno pace: fa’ che, al di là di ogni ostacolo, tutti riconoscano i segni della tua bontà e, stimolati dalla nostra testimonianza di vita, abbiano la gioia di credere in te, unico vero Dio e padre di tutti gli uomini (Messale Romano, Venerdì Santo, Preghiera universale, VIII).
Agire:
Dio non impedisce che la nostra barca sia coinvolta nella tempesta. Egli non si mette al timone al posto nostro, ma siamo certi che gli sta a cuore la nostra salvezza.
***
Meditazione del giorno a cura di mons. Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo emerito di Foggia – Bovino, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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