“Come salmoni in un torrente”: politicamente scorretto… ma a lieto fine

Il dramma dell’aborto e dei “figli surrogati” nel secondo romanzo di Susanna Manzin

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La serenità di una famiglia esemplare viene turbata da una serie di eventi improvvisi ed inaspettati. Si rompe un equilibrio, che verrà ricomposto alla fine della vicenda, grazie sia ad un destino benevolo, che all’umiltà dei protagonisti.
Come salmoni in un torrente (D’Ettoris Editori, 2016), secondo romanzo di Susanna Manzin, è il sequel del precedente Il destino del fuco ed apre uno squarcio sul semisconosciuto dramma dei “figli surrogati”, nati con fecondazione artificiale e destinati a non conoscere il proprio padre biologico.
Nei due romanzi della Manzin è tracciata la vicenda della diciannovenne Greta che, in circostanze davvero provvidenziali, scoprirà la verità sul suo concepimento, conoscendo suo padre Riccardo e suo fratello Ludovico, anch’egli nato in circostanze analoghe.
Mentre Ludovico non ha retto l’impatto con la realtà e si è suicidato, Greta è stata più forte e si mostra determinata nel desiderio di ricostruirsi una vita. Lasciandosi alle spalle l’iniziale avversione, cerca un contatto con Riccardo che, superata la vergogna e lo scandalo nella sua famiglia (la moglie Marianna era rimasta sempre all’oscuro della sua “paternità surrogata”), accoglie sua figlia per qualche tempo nel suo agriturismo.
Nonostante Marianna si mostri particolarmente ostile verso la nuova arrivata, la figlia tredicenne della coppia, Federica, prova da subito un’istintiva simpatia verso Greta, vedendo in lei la sorella maggiore che non ha mai avuto. Né Federica, né il fratello Michele sono però ancora al corrente della sua vera identità.
Greta inizia a poco a poco a provare un affetto profondo per il padre e i fratelli. Nonostante il gelo che permane con Marianna, la ragazza ha finalmente trovato quel calore familiare che non ha mai conosciuto: sua madre Anita si è sempre mostrata poco presente e psicologicamente fragile e, pur concedendole molte libertà, non le ha certo regalato una vita felice. In modo particolare, a Greta è mancata la figura paterna e ora, faticosamente, la sta scoprendo.
La vicenda di Greta e della famiglia di suo padre, si intreccia con quella di altri frequentatori dell’agriturismo: Alessandra, sorella di Riccardo, medico assai in gamba ma sfortunata in amore; lo chef Filippo, giovane allegro e dinamico, di cui Greta si innamora; il sommelier Diego, profondamente segnato dall’aborto della sua ex compagna. Nel romanzo spicca anche la figura della “cattiva”: Caterina, la proprietaria dell’agriturismo, una donna senza scrupoli che, alla fine si ritroverà umiliata e spiazzata.
In uno scenario e con un ritmo che ricordano in parte quelli di molte fiction televisive, si consuma una vicenda apparentemente poco realistica ma con il merito di trattare temi attuali e decisamente “tabù”.
Come salmoni in un torrente è un romanzo politicamente scorretto per la mentalità corrente ma è una storia dove l’amore e il perdono trionfano su tutta la linea e dove non c’è spazio per facili moralismi.
Un libro profondamente permeato dai valori cristiani, dove però il tema della fede e le simbologie religiose fanno capolino con la massima discrezione, per lo più alla fine di una storia dal sapore vagamente manzoniano (non casualmente, in uno degli ultimi capitoli viene evocata la vicenda della conversione di Fra Cristoforo).
Da segnalare, i ripetuti riferimenti al mondo dell’enogastronomia (l’autrice cura il blog Pane & Focolare), a ricordare che il cibo e il vino scaldano l’anima, rendono la via migliore e rinsaldano i valori della famiglia e dell’amicizia.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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