Lettura
Le lettere di san Paolo a Tito e a Timoteo sono chiamate “pastorali” perché indirizzate a responsabili di comunità cristiane, e perché richiamano i doveri del ministero dei pastori. La liturgia di oggi presenta due brani biblici particolarmente ricchi di indicazioni, che anche le comunità devono conoscere. Timòteo, originario di Listra, era discepolo e collaboratore di Paolo fin dal secondo viaggio missionario (At 16,1-3). L’apostolo Paolo gli indirizza questa seconda lettera per esortare il discepolo ad una testimonianza coraggiosa, gli dà istruzioni pastorali e lo mette in guardia dai falsi maestri. Nella lettera a Tito, l’autore tratta argomenti simili, dà anche direttive per la scelta dei responsabili delle Chiese e indica norme di comportamento per le varie categorie di persone appartenenti alla comunità cristiana.
Meditazione
I Dodici scelti da Gesù continuano ad essere i testimoni del Signore risorto e il fondamento della missione della Chiesa. Insieme con essi, Gesù scegli molti altri: settantadue persone già legate da tempo al Maestro. Lo spettacolo è paragonabile ad un grande campo di grano già pronto per la mietitura, o come un albero colmo di frutti maturi. Il rimpianto del padrone è che gli operai per raccoglierli siano troppo pochi. Attraverso i discepoli, inviati nel campo di Dio, la missione di Gesù raggiunge tutte le frontiere della storia. Egli cammina, anche oggi, con i suoi inviati verso la mietitura. Non è la missione che dà origine al regno, ma è il regno che attende i missionari che lo annuncino e dispongano gli uomini ad accoglierlo. Il missionario deve assumere lo stile di Gesù, che andava senza soste per villaggi e città equipaggiato dello stretto necessario. L’ospitalità, ricchissimo patrimonio biblico e cristiano, l’offerta del focolare e della mensa sarà il segno concreto della disponibilità ad accogliere il messaggio. Ai messaggeri, Gesù chiede la generosità e il dono gratuito dell’annuncio della fede. La gratuità della parola del messaggero suscita il contributo dei destinatari. In questa collaborazione si delinea il volto cristiano della comunità: ognuno dà quello che ha e tutti condividono fraternamente i loro beni. Questo è già lo stile della generosità e carità fraterna che distinguerà la comunità cristiana.
Preghiera:
O Dio, tu vuoi che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità; guarda quanto è grande la tua mèsse e manda i tuoi operai, perché sia annunciato il Vangelo ad ogni creatura e il tuo popolo, radunato dalla parola di vita e plasmato dalla forza dei sacramenti, proceda nella via della salvezza e dell’amore (Messale Romano, Colletta per l’evangelizzazione dei popoli).
Agire:
Portiamo a compimento la profezia di riconciliazione e di pace tra i popoli; ravviviamo in noi il desiderio di camminare insieme, ricercando ciò che ci unisce e ci rende fratelli.
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Meditazione del giorno a cura di mons. Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo emerito di Foggia – Bovino, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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L’edificio della Chiesa cresce
Meditazione della Parola di Dio di giovedì 26 gennaio 2016 – Santi Timoteo e Tito, Vescovi (memoria)