@ Servizio Fotografico - L'Osservatore Romano

Dal Papa l'attore Schwarzenegger e la vedova del giudice Nisman

Francesco ha benedetto anche una statua in marmo di 9 quintali dedicata ai migranti di Lampedusa, opera dell’artista Mauro Vaccai

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C’era anche la star di Hollywood Arnold Schwarzenegger, insieme alla fidanzata Heather Milligan, all’Udienza generale di oggi di Papa Francesco in Aula Paolo VI. L’attore è stato ammesso al ‘baciamano’ con il Pontefice, al quale ha donato un libro sulla California di cui è stato governatore. Poi ha espresso la sua gratitudine per l’enciclica verde Laudato Si’ e l’impegno per l’ambiente. “Santità tornerò a trovarla”, ha detto congedandosi lo storico interprete di Terminator.

Oltre a lui, in Vaticano, erano presenti anche Sandra Arroyo Salgano, e le due figlie Iara e Kala, vedova del giudice argentino Alberto Nisman, il giudice argentino trovato morto il 18 gennaio 2015, ucciso mentre lavorava ad un’indagine sul mistero dei due attentati anti-ebraici che tra il 1992 e il 1994 avevano sconvolto Buenos Aires e sui suoi legami internazionali. Dopo la sua morte si era parlato di “suicidio”, ipotesi esclusa totalmente dai familiari.
Papa Francesco, prima dell’Udienza generale, ha poi benedetto una grande scultura in marmo bianco di 8 quintali, La porta aperta della divina misericordia dell’artista Mauro Vaccai, dedicata alle migliaia di persone che continuamente sfidano le acque del Mediterraneo in cerca di un futuro migliore. L’opera – spiega L’Osservatore Romano – rappresenta il Cristo che accoglie a Lampedusa profughi e rifugiati salvati dalle acque e sarà installata accanto alla capitaneria di porto dell’isola. “Il nostro cuore è pieno di dolore, perché salviamo tante persone ma qualcuna purtroppo ne perdiamo”, ha detto al Papa il comandante generale del corpo delle Capitanerie di porto, l’ammiraglio Melone, spiegando gli sforzi compiuti e le grandi difficoltà che quotidianamente i soccorritori devono affrontare. Francesco, profondamente colpito, li ha ringraziati ricordando che ancora conserva il salvagente di una bimba morta mentre cercava di raggiungere con i genitori la spiaggia di Lesbo: “So bene che ce la mettete sempre tutta. Grazie”.
Sempre prima dell’udienza, il Pontefice si è fermato nell’auletta accanto all’Aula Nervi, per salutare i 31 membri del coro di Westminster Abbey, che partecipano a Roma con la Cappella musicale pontificia Sistina alle celebrazioni della Settimana di Preghiera per l’Unità dei cristiani. Le due formazioni musicali accompagnano, in serata, la celebrazione dei vespri presieduti dal Pontefice nella basilica di San Paolo fuori le Mura. I cantori erano accompagnati dal cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei cristiani, insieme al maestro James O’Donnell, alla delegazione anglicana dell’abbazia e al maestro della Sistina, mons. Massimo Palombella. Con loro Bergoglio si è scattato una foto di gruppo.
In tema di musica, il Papa ha poi salutato i giovani musicisti boliviani dell’Orchestra della Gioventù Boliviana “Hombres nuevos” di Santa Cruz de la Sierra, che si sono esibiti in Aula Paolo VI. Questi ragazzi provengono della borgata più povera della città. Oggi pomeriggio i giovani musicisti boliviani presentano, al Pontificio Istituto di Musica Sacra, l’Opera di “San Ignazio di Loyola” di Domenico Zipoli sotto la direzione di Ruben Dario Suarez Arana. In questa occasione si rende omaggio a mons. Nicolas Castellanos, vescovo emerito di Palencia, nato in Spagna, mentore del progetto “Hombres Nuevos”. Un progetto giunto al 25.mo anno di vita concentrato sul recupero di giovani in condizioni economiche disagiate, facendoli diventare talentuosi artisti.
Dal Pontefice è giunto, infine, un gruppo di studenti dell’Istituto ecumenico di Bossey, in Svizzera. Per questi giovani religiosi e laici, provenienti da diverse parti del mondo questo incontro è una grande emozione, anche perché — ha spiegato al quotidiano vaticano uno dei professori, padre Lawrence Iwuamadi — “negli ultimi anni, proprio grazie allo sforzo di Papa Francesco, il dialogo ecumenico sta facendo grandi passi in avanti. E nei loro studi quotidiani, questi ragazzi trovano continuamente citati i discorsi e gli insegnamenti del Pontefice”.

 

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ZENIT Staff

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