Lettura
Il Vangelo mostra Gesù intento ad annunciare la Parola a una folla numerosa che lo circonda. Gli riferiscono che fuori ci sono sua madre e i fratelli, e che vogliono vederlo. Assorbito nel servizio della Parola, fa capire che esso è più importante di una visita di cortesia, sia pure dei parenti più stretti. Con molto garbo e finezza spirituale dice che in quel momento “sua madre e i suoi fratelli”, che egli sta servendo e amando, sono coloro che sono seduti attorno a lui per ascoltarlo. Poi, afferma che può dirsi parente di Gesù chi fa la volontà di Dio. Si stabilisce, così, una gerarchia, che pone al primo posto la parentela spirituale, creata dai vincoli della fede e dall’accoglienza della parola che salva; poi viene la parentela biologica, che crea i vincoli di sangue.
Meditazione
Per comprendere il senso inteso da Gesù, quando antepone alla madre coloro che ascoltano la parola Dio e la conservano (Lc 11,27-28), ricordiamo che Maria è perfetta nell’ascoltare e nell’osservare la parola di Dio: perciò, non solo non è esclusa dalla beatitudine, ma è a partire da lei che la beatitudine si allarga a tutti i credenti in Gesù. I legami naturali perdono di significato per coloro che “non da sangue, né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati” (Gv 1,13). Il nuovo popolo di Dio non fa riferimento alla comune origine in Abramo, ma alla comune fede nella Parola fatta carne, Cristo Gesù. Per lui, come per i cristiani, non si tratta di rinnegare i valori delle proprie radici sociali e culturali, legate all’ambiente umano di provenienza, ma di anteporre l’obbedienza al piano di Dio che si è rivelato, e alla Parola di salvezza che ci è stata donata. Facciamo un esempio concreto: due fratelli o sorelle che sono chiamati alla vita religiosa nella stessa comunità, restano sempre tali, ma il legame più significativo e nuovo che si stabilisce tra loro è la fraternità religiosa e il comune ideale di santità che si prefiggono a partire dalla professione. I valori naturali della famiglia vengono ricuperati e sublimati nella comunità cristiana con la “comunione” (koinonia), l’amicizia, la fraternità, la condivisione dei beni, l’avere un cuor solo e un’anima sola, la correzione e la corresponsabilità. La Chiesa, fedele alla sua vocazione, è in Cristo sacramento di salvezza, posta nel mondo per condurre gli uomini alla pienezza dell’amore.
Preghiera:
O Dio, il tuo Figlio Gesù, primogenito tra molti fratelli, ha voluto radunare una nuova famiglia, in cui chi compie la tua volontà diventa suo familiare, sorella e madre. Donaci di nutrirci con fede della tua Parola e di custodirla, come Maria, nel nostro cuore, per divenire autentici discepoli di Cristo e testimoni della tua salvezza.
Agire:
Il lavoro più serio che ci sta davanti è accettare senza esitazione il nudo Vangelo, ed entrare con gioia nella nuova famiglia che Gesù ha inaugurato.
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Meditazione del giorno a cura di mons. Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo emerito di Foggia – Bovino, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Non ospiti ma familiari di Gesù
Meditazione della Parola di Dio di martedì 24 gennaio 20017 – San Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa (memoria)