India: pastore protestante arrestato e picchiato. Distribuiva Bibbie

Accusato di fare proselitismo, il reverendo K.A. Swamy è ora ricoverato per una grave emorragia cerebrale

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Un ennesimo episodio di cristianofobia si è consumato in India, con l’arresto di un pastore protestante, reo di aver distribuito copie della Bibbia. Secondo quanto riferisce Asia News, il fatto è avvenuto nella zona di Tankbund, a Hyderabad, nel Telangana, dove il reverendo K.A. Swamy è stato aggredito da un gruppo di fanatici ed incolpato di proselitismo con false accuse.
Lo ha riferito all’agenzia internazionale Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (GCIC), secondo il quale il pastore è stato portato presso il locale commissariato di polizia, dove per tutto il giorno è stato vittima torture fisiche e mentali. Swamy si è difeso dicendo che stava semplicemente esercitando il suo diritto fondamentale alla liberà religiosa.
Al momento del rilascio, il reverendo è stato colpito da paralisi e poi ricoverato d’urgenza al Kamineni Hospital, con la diagnosi di emorragia cerebrale. Le sue condizioni sono giudicate critiche.
Sajkan J George ha poi dichiarato che le crescenti persecuzioni anticristiane, da vent’anni a questa parte (l’episodio più drammatico rimangono le stragi in Orissa, nell’estate 2008) non hanno affatto scoraggiato le vocazioni che, al contrario, sono aumentate.
Il presidente del GCIC, di confessione ortodossa, ha assicurato la sua preghiera per il pastore aggredito e per tutti i cristiani perseguitati nel paese, con l’auspicio che il “sangue dei martiri” possa essere “il seme dei futuri cristiani e dell’unità ecumenica”.

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ZENIT Staff

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