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La nuova famiglia di Gesù

Meditazione della Parola di Dio di sabato 21 gennaio 2017, Memoria di Sant’Agnese – II Settimana del Tempo Ordinario, Feria

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Lettura
La lettura evangelica di oggi si compone di soli due versetti, ma ricchi di significato. La spiegazione, un po’ semplicistica, è che i parenti e i consanguinei di Gesù, impressionati dalla sua attività estenuante, si preoccupano per la sua salute e vogliono portarselo a casa. Un’altra spiegazione, più fondata nell’esperienza del ministero pubblico di Gesù, mette in evidenza il fatto che le autorità religiose di Gerusalemme, allarmate per certe notizie che arrivavano dalla Galilea, dopo aver mandato alcuni scribi a fare un processo regolare, pùbblicano la sentenza del loro tribunale: “Gesù scaccia i demòni, perché è d’accordo con il principe dei demòni”. Dopo il giudizio del tribunale di Gerusalemme, i “suoi”, i compaesani e i parenti, temono forse di essere radiati e “scomunicati” dalla sinagoga; perciò scindono le loro responsabilità dicendo che Gesù è pazzo.
Meditazione
Il contesto più ampio, in cui si inserisce la presa di posizione di Gesù nei confronti dei parenti, è il rifiuto dei suoi avversari. Il Maestro si difende girando agli avversari l’accusa di cattiva volontà e di voler chiudere gli occhi davanti alla luce. Per questo Gesù distingue due classi di peccato: quelli contro “il Figlio dell’uomo” e quelli contro lo Spirito Santo. I primi “saranno perdonati ai figli degli uomini e anche le bestemmie che diranno”. I secondi, quelli contro lo Spirito Santo, non potranno essere rimessi, perché contro la verità e contro la luce: essendo atti gravi e peccaminosi in sé, si vuole travestirli come virtù. I parenti, venuti per prendere Gesù, sono preoccupati del buon nome della famiglia e lo dicono un esaltato. Prendono posizione contro di lui perché non vogliono essere coinvolti nel giudizio contro Gesù. Maria, sua Madre, è compresa nel mucchio dei parenti, ma sappiamo che conservava nel cuore il mistero del suo Figlio, che le era stato rivelato. Ella avrà, certamente, sofferto per l’incomprensione di suo Figlio da parte dei parenti. Tuttavia, anche per lei il cammino nella fede era avvolto da oscurità e da sofferenza. A differenza dell’evangelista Luca, che presenta in maniera positiva la parentela di Gesù, Marco, qui e altrove (cfr. Mc 3,33-35), non ha paura di assumere un atteggiamento critico verso di loro, per contrapporre ad essi la nuova famiglia, che sono i suoi discepoli.
Preghiera
Signore, Padre santo, perdonaci per i momenti di debolezza e la tentazione di voler coprire gli errori dei nostri congiunti o di scusare, contro la verità delle cose, coloro che sono dalla nostra parte. Donaci anche la forza di rispettare la libertà dei nostri cari quando vogliono impostare in maniera decisamente cristiana la loro vita nella società e, in particolare, quando scelgono la vocazione sacerdotale, religiosa o missionaria.
Agire
Chi sceglie il servizio dei poveri trovi aiuto e collaborazione da parte della comunità cristiana e della società civile.
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Meditazione del giorno a cura di mons. Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo emerito di Foggia – Bovino, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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