I cristiani sono coloro che hanno superato la “mentalità della condanna”, tipica dei “dottori della legge”, vivendo una conversione che parte dal profondo del cuore. Lo ha ricordato papa Francesco, durante l’omelia di stamattina alla Casa Santa Marta, attingendo in primo luogo alla Prima Lettura (Eb 8,6-13), che accenna alla ri-creazione dell’uomo che Dio fa in Cristo.
Dio rinnova “dalle radici, non soltanto nell’apparenza” e imprime così una “alleanza nuova” per mezzo di Gesù, ha spiegato il Santo Padre. Questa alleanza non si caratterizza per un “modo di agire esterno” ma è qualcosa che “cambia la mentalità”, il “cuore”, il “sentire” e l’“agire”, portando ad un “modo diverso di vedere le cose”.
La pietra di paragone di questo cambiamento cristiano è nel confronto con la vecchia mentalità dei “dottori della legge”, che “facevano tutto quello che era prescritto dalla legge, avevano il diritto in mano” ma la loro mentalità era “egoista”, “centrata su se stessi” e “lontana da Dio”, con un “cuore che condannava”.
Con la “nuova alleanza”, il Signore, davanti ad un “cuore pentito”, perdona e dimentica i nostri peccati, e questa caratteristica della ‘scarsa memoria’ è stata indicata dal Pontefice come la “debolezza di Dio”. Questo “cambio di vita”, attraverso il quale il Signore “ricrea tutti noi”, ha il suo tratto più importante nel proposito di “non peccare più”, di vivere “senza peccato”.
Accanto al cambio di cuore e di vita, c’è un “cambio di appartenenza”, che comporta l’abbandono degli “altri dei”, riconoscendo che “non esistono”, che “sono stupidaggini”. Donandoci questa triplice conversione, il Signore ricrea, “fa più meravigliosamente che la prima creazione” e noi dovremmo supplicarLo ad “andare avanti in questa alleanza”, per “essere fedeli”. Già nell’Antico Testamento, ha ricordato il Papa, c’è questa nota espressione: “Il Signore cambierà il tuo cuore di pietra in cuore di carne” (cfr. Ez 11).
“Cambiare il cuore, cambiare la vita, non peccare più o non fare ricordare al Signore quello che ha dimenticato con i nostri peccati di oggi e cambiare l’appartenenza: mai appartenere alla mondanità, allo spirito del mondo, alle stupidaggini del mondo, soltanto al Signore”, ha poi concluso Francesco.
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Santa Marta: “Mai appartenere alle stupidaggini del mondo ma solo al Signore!”
Durante la messa del mattino, papa Francesco esorta al cambiamento di “cuore”, “mente” ed “appartenenza”, per diventare dei veri cristiani