“Padre Santo, prego per lei ogni sera e ogni mattina!”. “Grazie, ma prega a favore o contro?”. Si è conclusa con un ironico scambio di battute l’udienza di Papa Francesco di oggi al presidente del Paraguay, Horacio Manuel Cartes Jara, dopo un colloquio privato di circa 25 minuti nello studio del Palazzo Apostolico vaticano.
L’atmosfera generale era distesa e amichevole sin dalla prima stretta di mano. “Signor presidente come sta?”, ha domandato Francesco a Cartes. “In pace”, ha risposto il presidente che aveva già incontrato il Papa nel luglio 2015 durante il viaggio apostolico che aveva toccato le tappe anche di Bolivia ed Ecuador. Proprio quella visita il presidente ha voluto omaggiare al momento dello scambio dei doni consegnandogli due album di fotografie.
Il primo, una raccolta delle istantanee scattate durante i momenti salienti del viaggio; l’altro invece composto da alcune immagini che mostrano il risanamento di Bañado Norte, conglomerato povero e acquitrinoso alla periferia della capitale Asuncion, segnato da una profonda povertà e oggetto di continue inondazioni. Da qui il nome “Bañado”. Bergoglio lo aveva visitato personalmente il 12 luglio 2015, incoraggiando gli abitanti a mantenere viva una “fede solidale” e “a non far vincere il diavolo che vuole che litighiate fra di voi”.
Già da allora erano in corso movimenti di solidarietà e fratellanza di notevole spessore, come diversi progetti di assistenza da parte di Chiesa e Stato. Un’opera che ha portato alla bonifica oggi mostrata al Papa, il quale si è detto positivamente impressionato del risultato. Peraltro, ha spiegato Cartes, il quartiere tra pochi mesi si chiamerà “San Francisco” proprio in onore al Pontefice che lo aveva benedetto con la sua presenza e che, secondo il presidente, “è da considerare Santo” già in vita. “Le immagini mostrano il quartiere come era e come sarà: sono pronte le prime 100 abitazioni ed entro l’anno ne avremo consegnate 1000 per ospitarvi altrettante famiglie, 5 mila persone in tutto”, ha detto il capo di Stato scorrendo man mano le immagini degli album.
Con emozione, il Papa si è soffermato su quelle che ritraevano i bambini esultanti al suo arrivo all’aeroporto. “È per me un ricordo prezioso”, ha commentato. Il presidente ha anche donato al Pontefice un quadro dipinto dall’artista paraguayano Koki, raffigurante la pala d’altare da foglie di mais realizzata per la Messa papale a Ñu Guazú. Da parte sua, Bergoglio ha ricambiato consegnando al presidente la ‘Medaglia del Giubileo’ e due volumi: l’esortazione post-sinodale Amoris laetitia e il libro-intervista al noto vaticanista Andrea Tornielli Il nome di Dio è misericordia (Piemme).
Durante il colloquio – come si legge nella nota ufficiale della Sala Stampa vaticana – sono state evidenziate “le buone relazioni esistenti fra la Santa Sede e il Paraguay” e “sono stati passati in rassegna temi di comune interesse, quali lo sviluppo integrale della persona umana, la lotta alla povertà e la pace sociale”. In tale prospettiva, “si è accennato pure alla collaborazione con la Chiesa cattolica ed al contributo che essa offre nell’ambito sociale, formativo e nell’assistenza ai più bisognosi”. “Nel prosieguo della conversazione – informa il comunicato – si è avuto uno scambio di vedute sulla situazione politica e sociale regionale, con speciale riferimento allo sviluppo delle istituzioni democratiche”.
Successivamente Cartes ha incontrato il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. Nel suo seguito, oltre ad importanti dignitari come il ministro degli esteri Eladio Loizaga, c’erano anche le due figlie adolescenti Sofia e Sol.
Una volta fuori dal Vaticano, dal suo account ufficiale Twitter (@Horacio_Cartes), il presidente ha poi ‘cinguettato’: “Gracias Santo Padre @Pontifex_es por su cálida recepción y por ratificar su cariño y aprecio al Paraguay. Grazie Santo Padre per la sua calorosa accoglienza e per aver ribadito il suo affetto e apprezzamento per il Paraguay”.