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Terremoto. In Centro Italia tre forti scosse in un'ora

Ad Amatrice, già segnata dai sismi di agosto e ottobre e in piena emergenza neve, è crollato il campanile di SantʼAgostino

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L’Italia torna a tremare. Tre forti scosse di terremoto, tutte sopra la magnitudo 5, sono state avvertite nelle zone centrali della penisola, in particolare tra L’Aquila e Rieti e vicino ad Amatrice, già profondamente segnata dal sisma di agosto e di ottobre. Nella località del Reatino – in questi giorni in piena emergenza neve – le nuove onde telluriche hanno provocato il crollo del campanile della chiesa di Sant’Agostino, come reso noto dal sindaco Sergio Pirozzi, il quale ha informato che è stata attivata l’unità di crisi.
La prima scossa è stata avvertita intorno alle 10.25  tra il Lazio, l’Abruzzo e le Marche ed è stata avvertita con forza anche a Roma a Firenze a Napoli e in Emilia. Secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), la magnitudo è stata di 5,3 ed è avvenuto ad una profondità di 10 km. Dopo la prima scossa, ce ne sono state altre quattro di poco successive con magnitudo più alta del 3,2, poi, alle 11,14, la seconda forte botta, con magnitudo intorno a 5,5. Pochi minuti dopo, intorno alle 11,25, un nuovo tremore prolungato, sempre con epicentro vicino allo stesso punto.
Per ora non è stata diffusa una stima dei danni e degli eventuali feriti dal momento che i collegamenti viari con i luoghi più vicini all’epicentro sono quasi impossibili. Intanto i Vigili del fuoco di Ascoli Piceno si stanno recando a Colle d’Arquata per verificare le condizioni di alcuni allevatori che vengono dati per dispersi. A lanciare l’allarme alcuni amici che non riescono a contattarli al cellulare. Nella zona è caduta moltissima neve e si teme che possano esserci stati forti crolli a seguito delle scosse. Le tensostrutture che fungono da stalle hanno infatti il tetto appesantito dalla neve, e potrebbero aver ceduto.
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ZENIT Staff

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