In un messaggio rivolto non solo alla Chiesa cattolica, ma a tutti gli uomini di buona volontà, il 1° gennaio 1968, Paolo VI esortava a celebrare la Giornata della Pace in tutto il mondo, con l’auspicio che ogni anno tale celebrazione potesse ripetersi come augurio e come promessa per la storia dell’uomo.
Era il tempo della guerra fredda tra Usa e Urss e della corsa agli armamenti nucleari, un momento critico per la storia delle relazioni internazionali, in cui sembrava irreversibile il processo innescato dalla logica della contrapposizione tra Nazioni.
A distanza di cinquant’anni i conflitti che si combattono nel mondo presentano caratteristiche nuove. Sono mutate le alleanze tradizionali e i blocchi contrapposti. Sono emersi attori non statali, come Al Qaeda e l’Isis. Sono caduti alcuni muri e altri sono stati eretti. Il mondo-villaggio globale ha portato la guerra fin dentro i salotti delle nostre case, i profughi e i rifugiati in fuga fin sotto le porte delle nostre città.
Di fronte alle sfide, antiche e nuove, alla causa della pace, la Chiesa sente – oggi come allora – il bisogno di esprimersi senza esitazione. Una scelta che è al contempo espressione di fedeltà al messaggio evangelico ed esercizio di responsabilità universale. Resta immutata, infatti, la convinzione montiniana che la pace sia l’“unica e vera linea dell’umano progresso” contro i pericoli della guerra e ogni minaccia alla dignità della persona umana.
Una verità che Papa Francesco ha voluto ribadire fermamente anche nel Messaggio per la 50° Giornata Mondiale della Pace 2017, dal tema La nonviolenza: stile di una politica per la pace. Si tratta di riconoscere alla pace possibilità concrete per trasformare il mondo, attraverso il ricorso al metodo della nonviolenza quale metodo politico realistico, aperto alla speranza e fondato sul primato del diritto.
I contenuti del messaggio pontificio saranno oggetto di un seminario di studio organizzato dalla Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana e dall’Istituto di diritto internazionale della pace “Giuseppe Toniolo” che si terrà a Roma il 20 gennaio prossimo (dalle ore 17 alle ore 20 presso la Domus Mariae, via Aurelia 481). Aiuteranno la riflessione: mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea; mons. Gianni Manzone, Pontificia Università Lateranense; Alberto Capannini, responsabile di Operazione Colombia – APGXIII; Luisa Alfarano, volontaria Servizio Civile Nazionale; Ugo De Siervo, presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto “Giuseppe Toniolo”; Matteo Truffelli, presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana.
Alle ore 21.15 si terrà una Veglia di preghiera per la pace presso la Fraternità Generale delle Piccole Sorelle di Gesù di Charles de Foucauld, a Roma in via delle Acque Salvie 2.
Foto: Azione Cattolica
Non-violenza: una riflessione dell’Azione Cattolica
Venerdì prossimo un seminario sul messaggio del Papa per l’ultima Giornata Mondiale della Pace, in collaborazione con l’Istituto Toniolo