La Curia Vaticana ha dato l’estremo saluto al cardinale Gilberto Agustoni, prefetto emerito Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, scomparso sabato scorso all’età di 94 anni.
Presiedendo le esequie all’Altare della Cattedra della basilica vaticana, il cardinale Angelo Sodano, ex Segretario di Stato vaticano e decano del collegio cardinalizio ha augurato al defunto di riposare in eterno “in pace Christi”, come recitavano le scritte sulle lapidi degli albori della cristianità. “Molte di tali scritte – ha rammentato Sodano – sono ora raccolte nella Galleria Lapidaria del Palazzo Apostolico Vaticano, ricordando la fede profonda dei primi cristiani”.
Con la sepoltura del porporato scomparso, ha aggiunto l’ex Segretario di Stato, la Curia adempie così “una delle sette opere di misericordia, alle quali ci ha sovente richiamato il Papa Francesco nel Giubileo della Misericordia, appena terminato”. La Chiesa, tuttavia, ha proseguito Sodano, credendo nella “resurrezione dei corpi, ha sempre dato grande importanza alla sepoltura dei defunti”, come richiamano anche le parole del Credo: Gesù “morì e fu sepolto”, per poi risorgere il terzo giorno, segnando così quello che è “il cammino del cristiano”.
Attingendo al Vangelo professato nella cerimonia funebre (“Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese”, Lc 12,32-48), che richiama l’essere pronti all’incontro finale con Cristo, in qualsiasi momento, il cardinale Sodano ha detto: “Questa è la visione cristiana della vita e della morte, che vogliamo professare, specialmente nel momento della dipartita da questo mondo di una persona cara. Questa è la fede che sempre ha guidato il nostro caro Cardinale Giliberto”.
Sodano ha anche citato Dante che nel Paradiso definisce la propria fede “una favilla che si dilata in fiamma poi vivace e come stella in cielo in noi scintilla” (Par. XXIV, 145): anche il compianto cardinale Agustoni ebbe una vita illuminata da questa “fiamma vivace”, durante la sua “lunga esistenza”, ha sottolineato l’ex Segretario di Stato.
“Una fede che edificò molti di noi che l’abbiamo conosciuto a Roma – ha poi concluso Sodano – ove fin dal 1950, egli dedicò tutta la sua vita al servizio della Santa Sede. Pur conservando sempre nel suo cuore il ricordo della sua cara comunità svizzera, egli sempre ci edificò con il suo grande amore alla Chiesa di Roma”.
Al termine della cerimonia funebre, come da tradizione, papa Francesco ha presieduto il rito dell’ultima Commendatio e della Valedictio.
Foto: Paul Ronga - Commons Wikimedia (CC 0)
L’addio della Curia al cardinale Agustoni
Celebrando in San Pietro le esequie del prefetto emerito della Segnatura Apostolica, il cardinale Sodano ne ricorda la “fiamma vivace” della fede