Lettura
L’evangelista Marco, insieme a Luca, nel racconto parallelo, chiamano Levi (nome molto diffuso tra gli ebrei) colui che viene chiamato da Gesù. Il primo evangelista, invece, con umiltà e gratitudine designa se stesso con il nome di Matteo, come era conosciuto nella comunità cristiana. La chiamata di Levi prepara il detto fondamentale di Gesù, che indica la sua missione e la sua volontà salvifica: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”. Levi, come tutta la sua categoria, era ritenuto dalla gente un peccatore di mestiere.
Meditazione
Levi era un “peccatore” non solo in senso morale – perché faceva un brutto mestiere: quello di riscuotere le imposte dagli ebrei per l’Impero romano, arrotondandovi anche la percentuale per sé –, ma anche per il fatto sociale di non osservare rigorosamente la Legge e gli usi religiosi, come purificarsi le mani prima di prendere cibo e il divieto di frequentare i pagani. Gesù aveva chiamato al suo seguito anche il pubblicano Levi e poi era andato perfino a casa sua, attorniato da molti pubblicani e peccatori. Agli scribi e farisei che disapprovano il suo comportamento, Gesù risponde che la sua missione è quella di cercare e di incontrare i peccatori, ovviamente per convertirli e salvarli, come la missione del medico è quella di andare dagli ammalati per curarli. La vocazione di Levi, come quella degli altri apostoli, sembra avvenuta improvvisamente, e così anche la risposta immediata e definitiva al “Seguimi”. “Egli alzatosi, lo seguì”. Da parte di Gesù, la chiamata sembra corrispondere ad una conoscenza intima di Levi: ne ha scrutato il cuore e letto la disponibilità ad affidargli il futuro. La vocazione è l’irrompere di una proposta divina, l’offerta generosa della grazia da parte di Cristo, unita a un gesto di amore e di predilezione, come nel caso del giovane ricco: “Gesù, fissatolo lo amò” (Mc 10,21). Anche la risposta è pronta, quando scocca la scintilla della fede e fa valutare come dono e futuro di grazia la proposta. Chiamato da un ambiente poco apprezzato dagli osservanti della religione, Levi vede la missione di Gesù e dei suoi come una prospettiva di reintegrazione nel popolo di Dio, e di scelta per una missione simile a quella del Maestro: chiamare tutti alla conversione e annunciare ai peccatori il Vangelo della misericordia.
Preghiera:
O Dio, che nel disegno della tua misericordia, hai scelto Levi-Matteo, il pubblicano, e lo hai costituito apostolo del Vangelo, concedi anche a noi, per il suo esempio e la sua intercessione, di corrispondere alla vocazione cristiana e di seguirti fedelmente in tutti i giorni della nostra vita.
Agire:
Ognuno di noi risponda alla vocazione alla santità nello stato di vita in cui si trova: sacerdote, religioso, laico, genitore, educatore, pubblico amministratore, giovane, anziano, sano, ammalato.
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Meditazione del giorno a cura di mons. Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo emerito di Foggia – Bovino, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Cristo è il nostro medico
Meditazione della Parola di Dio di sabato 14 gennaio –I Settimana del Tempo Ordinario, Feria