L’ondata di violenza contro i sacerdoti continua ad investire l’America Latina. A Saltillo, nel nord del Messico, è stato trovato ieri notte dalle autorità statali il cadavere di padre Joaquín Hernández Sifuentes, scomparso il 3 gennaio.
Della sparizione del sacerdote 43enne, della chiesa del Sagrado Corazón di Aurora, se n’era accorto il suo parroco soltanto il 7 gennaio, perché in quei giorni avrebbe dovuto prendersi un breve riposo.
Chiamato più volte al telefono da un suo amico, padre Joaquín non rispondeva. Il suo amico è così entrato nella sua camera, dove ha trovato valigie intatte ed occhiali senza i quali il sacerdote non si sarebbe mai spostato. A quel punto sono scattate le ricerche e il pubblico appello del vescovo di Saltillo, monsignor Raúl Vera.
Le autorità hanno arrestato due persone. Proprio seguendo le loro confessioni, la polizia sarebbe riuscita a trovare il copro di padre Joaquín. Secondo i medici, è stato massacrato di botte fino ad ucciderlo.
“Viviamo in un ambiente sfasciato, in una società fracassata, e i sacerdoti non vivono sotto una campana di vetro”, ha commentato mons. Vera. Nel 2016 sono stati massacrati tre preti e quattro catechisti. Spesso il motivo è il loro impegno sociale, specie contro il narcotraffico. Come sottolinea Il Sismografo, dal 2006, i sacerdoti assassinati in Messico sono ormai 37.
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Messico: trovato il cadavere di un sacerdote scomparso
Padre Joaquín Hernández Sifuentes era scomparso nel nord del Paese il 3 gennaio. Dal 2006 uccisi 37 sacerdoti in Messico, spesso impegnati contro il narcotraffico