ZENIT - SC

I giovani protagonisti della Chiesa. Presentato il Documento preparatorio al Sinodo

Il card. Baldisseri, mons. Fabene e due ragazzi di Roma illustrano in Sala Stampa vaticana i punti focali del documento e le iniziative per l’assise del 2018

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

L’ascolto della realtà, l’importanza del discernimento, l’azione pastorale della comunità ecclesiale.  Su questi tre punti si orienta il documento preparatorio del Sinodo 2018 dedicato a giovani e vocazione, presentato oggi in Sala Stampa vaticana dal card. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, e dal sotto-segretario mons. Fabio Fabene.

“La Chiesa desidera accompagnare i giovani alla scoperta e alla realizzazione della loro vocazione”, ha affermato Baldisseri. Vocazione intesa “non in senso stretto, cioè la vocazione solo dei preti e delle suore, ma in senso ampio”, quindi “tutta la vasta gamma di possibilità di realizzazione concreta della propria vita nella gioia dell’amore e nella pienezza derivante dal dono di sé a Dio e agli altri”. 

Perciò è centrale nel documento il processo di “discernimento vocazionale”, attraverso il quale “la persona arriva a compiere, in dialogo con il Signore e in ascolto della voce dello Spirito, le scelte fondamentali, a partire da quella sullo stato di vita”, ha sottolineato il porporato, rivelando i tre verbi “che ispirano questo percorso di ricerca: riconoscere, interpretare e decidere”.

Ai giornalisti il porporato ha poi spiegato che lo scopo del testo diffuso oggi è soprattutto di raccogliere informazioni sull’attuale condizione sociale e culturale dei giovani, tra i 16 e i 29 anni, di ogni parte del mondo in modo da offrire gli spunti idonei per le riflessioni dei Padri. Proprio per questo nella fase preparatoria, oltre al consueto questionario – che quest’anno si arricchisce anche di tre sezioni divise ‘geograficamente’ per raccogliere dati statistici su Ciascuna chiesa locale – è prevista una seconda consultazione. Essa avverrà tramite un sito internet appositamente creato, www.sinodogiovani2018.va, al via dal prossimo 1° marzo, rivolto specificatamente ai giovani inclusi i non credenti.

Attraverso il portale e i quesiti in esso contenuti, ha spiegato mons. Fabene, la Chiesa “vuole mettersi in ascolto dei desideri, dei progetti, dei sogni che hanno i giovani per la loro vita, come anche delle difficoltà che incontrano per realizzare il loro progetto a servizio della società, nella quale chiedono di essere protagonisti attivi”. Tutte le risposte, al questionario e al sito, confluiranno nell’Instrumentum laboris, il documento di lavoro dei Padri Sinodali in base al quale potranno “interrogarsi su come accompagnare i giovani nel discernimento della loro scelta di vita alla luce del Vangelo”.

Oltre al sito web, ha riferito ancora Fabene, saranno realizzate numerose altre iniziative per coinvolgere i giovani, come veglie di preghiera, catechesi, concerti, testimonianze, incontri nazionali e internazionali. Tra questi va segnalato, dal 5 all’8 aprile, l’evento internazionale sul tema «Da Cracovia a Panama. Il Sinodo in cammino con i giovani», organizzato dal nuovo Dicastero per Laici, Famiglia e Vita. In quell’occasione sarà presentato ai responsabili della Pastorale giovanile delle Conferenze Episcopali il documento preparatorio e la dinamica della consultazione nelle Chiese particolari.

Insomma “il Sinodo è il Sinodo dei Vescovi”, ha precisato Baldisseri, ma i giovani saranno i “protagonisti” e i “recettori”, in continuità “con il cammino che sta percorrendo la Chiesa sotto la guida di Francesco”, caratterizzata dalla “centralità della gioia e dell’amore, più volte sottolineata nell’Amoris Laetitia che riporta 36 volte la parola giovani”.

E due giovani erano presenti oggi al tavolo dei relatori: Elvis Do Ceu e Federica Ceci, entrambi provenienti dalla parrocchia di San Tommaso Moro, a pochi passi dalla Università La Sapienza, dove sono attivi in iniziative giovanili. I due ragazzi hanno espresso la loro gratitudine al Papa per la scelta di questo tema. “Già – ha detto una emozionata Federica – avevamo avvertito con forza l’attenzione dei vescovi alle nostre famiglie in occasione dei due precedenti Sinodi, e adesso a maggior ragione gioiamo perché i nostri Pastori intendono parlare direttamente a noi, rendendoci interlocutori privilegiati di una Chiesa in uscita e in dialogo con le nuove generazioni”.

Grande è infatti la fiducia nei vescovi e nella capacità di ascolto che dimostreranno e stanno già dimostrando. “Siamo sicuri che sapranno ‘perdere tempo’ con i giovani delle loro Diocesi, anche quelli più lontani – ha detto Elvis – non solo per parlare, ma anche per ascoltare ciò che abbiamo da dire, con l’obiettivo di costruire insieme una Chiesa più ‘giovane e fresca’ aperta al confronto e all’incontro”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione