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Mons. Urbańczyk: “La forza delle armi è ingannevole”

Il rappresentante della Santa Sede all’OSCE ricorda che la nonviolenza non equivale a “resa, disimpegno e passività”

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Un ennesimo appello al disarmo globale da parte della Santa Sede è arrivato tramite monsignor Janusz Urbańczyk. Il rappresentante vaticano presso l’OSCE, intervenendo alla seduta plenaria del Consiglio permanente dell’organismo intergovernativo, ha ricordato che la “nonviolenza” – così come interpretata da papa Francesco, nel messaggio per la Giornata Mondiale della pace 2017 – non è affatto sinonimo di “resa, disimpegno e passività”, mentre la “forza delle armi è ingannevole”.
Il presule ha ribadito il ruolo positivo che possono giocare le religioni nella prevenzione dei conflitti e nel peacekeeping, accennando anche al dramma dei migranti e dei rifugiati, ai quali vanno sempre garantite le libertà fondamentali, a partire da quella religiosa.
Monsignor Urbańczyk si è poi soffermato sulle sfide della presidenza di turno dell’OSCE (dall’1 gennaio affidata all’Austria), tra cui ha individuato le emergenze ambientali e le discriminazioni in base all’appartenenza religiosa, cristiana e non. In conclusione il rappresentante vaticano ha ribadito la grande importanza del dialogo interreligioso ai fini della pace mondiale.

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ZENIT Staff

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