Un ringraziamento speciale è giunto stamattina a papa Francesco, da parte del decano del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. In occasione della tradizionale udienza di inizio anno, l’ambasciatore angolano Armindo Fernandes do Espírito Santo Vieira ha elogiato il Santo Padre “per aver generosamente spiegato il significato della parola misericordia” e per aver dimostrato che “il perdono è la via maestra per la riconciliazione”.
Sulla scia del pensiero del Pontefice, l’ambasciatore ha ricordato che la misericordia “non è un’idea astratta, ma una realtà che si concretizza sempre attraverso il perdono”. Poi, scendendo nel concreto dell’azione diplomatica di Bergoglio, Fernandes ha menzionato in modo particolare gli incontri del Papa con il grande imam di Al-Azhar, con il patriarca ortodosso di Mosca, Kirill, con l’arcivescovo anglicano di Canterbury, Justin Welby, con il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, specie con riferimento alla dichiarazione ecumenica di Lesbo, firmata con l’arcivescovo di Atene, Hieronymus, con la quale i tre leader religiosi hanno fatto “volgere tutti gli sguardi verso una drammatica realtà”, quella delle migrazioni.
Altrettanto importanti, secondo il decano del corpo diplomatico, sono state le visite pastorali di in Armenia, in Azerbaigian, e in Georgia, dove Francesco ha dato forza alle minoranze cristiane, e quella in Messico, dove ha restituito speranza ad un intero popolo.
Tutti i viaggi papali, ha commentato ancora Fernandes, sono stati comunque caratterizzati dalla “convinzione che le controversie possono essere risolte attraverso il dialogo”, mentre i diplomatici accolgono ora l’invito ad “evitare qualsiasi risoluzione che possa minacciare la pace mondiale e la sicurezza delle popolazioni civili”.
Parole di cordoglio sono giunte per i numerosi attentati terroristici capitati lo scorso anno, accompagnate dalla “tristezza” per l’“incapacità” di prevenirli da parte del corpo diplomatico. L’ambasciatore angolano ha citato le stragi capitate in Germania, Bangladesh, Belgio, Burkina Faso, Egitto, Stati Uniti d’America, Francia, Giordania, Nigeria, Pakistan, Tunisia, Turchia e in molti altri paesi, assieme alle “sofferenze delle popolazioni civili” in Afghanistan, Iraq, Libia, Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan, Siria e Yemen, che rivelano che “la strada da percorrere per raggiungere la pace è ancora lunga”.
È importante, tuttavia, ha aggiunto il decano del corpo diplomatico, non perdere la “speranza”, perché “la pace è il bene più prezioso a cui le persone possono aspirare per avere una vita dignitosa e serena”.
In conclusione, l’ambasciatore Fernandez ha toccato il tema delle migrazioni, causate dalle guerre ma anche “dalle ingiustizie sociali, dall’instabilità politica e dalla crisi climatica cui devono far fronte molti paesi”, sottolineando l’attenzione a tali problematiche da parte del Papa, con l’istituzione del dicastero per il servizio dello sviluppo integrale umano”.
[Servizio a cura di Luca Marcolivio]
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Decano ambasciatori al Papa: “Ci ha insegnato che il perdono è una realtà concreta”
Gratitudine di Armindo Fernandes do Espírito Santo Vieira, in occasione dell’udienza di Francesco al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede