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Francia: "Uniti contro il fondamentalismo". Hollande incontra leader religiosi

Colloquio di due ore all’Eliseo per riaffermare impegno contro derive estremiste, alimentate da paura islam radicale e spinte identitarie

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Il ruolo fondamentale delle religioni come modelli di incontro e di fraternità è stato ribadito durante l’incontro del 5 gennaio tra il presidente della Repubblica François Hollande e i rappresentanti delle principali comunità di fede in Francia. Un colloquio durato due ore nel palazzo dell’Eliseo, come riferisce L’Osservatore Romano, per scambiarsi gli auguri all’inizio del nuovo anno. Ma l’incontro è stato anche l’occasione per riaffermare, alla luce degli attentati terroristici che hanno colpito la Francia nel corso del 2016, l’impegno contro il rischio del fondamentalismo, alimentato dalla paura dell’islam radicale e dalla spinta identitaria.
L’appuntamento si è svolto a porte chiuse; al termine, nel cortile d’onore dell’Eliseo, i responsabili delle comunità religiose hanno preso la parola dinanzi alla stampa. “Il presidente uscente ci ha manifestato il suo interesse e la sua stima per il modo in cui le diverse religioni hanno contribuito a reagire nel contesto legato agli attentati”, ha dichiarato il cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi. Il pastore François Clavairoly, presidente della Federazione protestante di Francia, si è a sua volta rallegrato per il fatto che il capo di Stato abbia riconosciuto “quanto le parole dei responsabili religiosi abbiano contribuito alla concordia nel paese, che avrebbe potuto cedere all’esasperazione o magari cadere in una crisi molto più grave”.
“Le religioni hanno un ruolo di rigenerazione, di avvicinamento e di fraternità”, ha detto invece Dalil Boubakeur, rettore della Grande Moschea di Parigi, “esse devono essere un elemento di coesione e di lotta contro il radicalismo, che minaccia le religioni e l’islam in particolare”. Purtroppo, ha dichiarato Joël Mergui, presidente del Concistoro centrale israelita di Francia, “abbiamo parlato molto di una situazione attuale segnata dal terrorismo e dall’islamismo radicale e di conseguenza di tutte le misure preventive da adottare per evitare la radicalizzazione”.
“In questo periodo pre-elettorale abbiamo affrontato anche la questione della laicità”, ha aggiunto Mergui dicendosi “preoccupato nel vedere un’escalation nella percezione della laicità come negazione della religione, mentre essa deve invece permettere un esercizio sereno dei culti”. Da parte sua, Anouar Kbibech, presidente del Consiglio francese del culto musulmano, ha ricordato di aver chiesto al presidente Hollande “di far valere il suo ruolo di garante dell’unità nazionale contro la stigmatizzazione dell’islam”, dal momento che “alcuni vogliono strumentalizzare la laicità contro le religioni e l’islam in particolare”.

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ZENIT Staff

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