Foto: Quirinale.it

"La non violenza più potente dei conflitti". Messaggio di Mattarella al Papa

Nel saluto per la Giornata della Pace, il presidente riflette sulla “grave crisi internazionale” e sottolinea la “generosità degli italiani” verso i profughi

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“La non violenza emerge come la sintesi di una forza attiva, più potente del conflitto”. Questo il passaggio più significativo del messaggio che il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha inviato oggi a Papa Francesco, in occasione della 50esima Giornata Mondiale della Pace.
Nel testo, il capo di Stato richiama il tema scelto dal Pontefice per la ricorrenza «La nonviolenza: lo stile della politica per la pace»: essa – dice – “costituisce una nuova, preziosa, occasione per riflettere su alcuni principi fondanti della convivenza fra popoli. Pienamente attuale suona il richiamo alle parole di Papa Paolo VI, che nel 1968, istituendo questa felice ricorrenza, legava inscindibilmente il progresso umano alla pace, nella convinzione che tutte le controversie internazionali fossero risolvibili `per le vie della ragione, e non già attraverso l’uso della forza”.
“Da uno sguardo globale sulla molteplicità dei conflitti aperti nel mondo `in modi e a livelli diversi´, che inducono a definirne l’insieme – prosegue Mattarella – una `guerra mondiale a pezzi´, la non violenza emerge come la sintesi di una forza attiva, più potente del conflitto. Ne esce rafforzato il convincimento, vigorosamente propugnato dalla Sede apostolica, secondo cui non esistono controversie impossibili da risolvere ove vengano profuse buona volontà, impegno e costruttivo dialogo, costituisca un principio di fondamentale importanza nella politica internazionale”.
Il presidente italiano volge lo sguardo alla “grave crisi internazionale” di cui “l’imponente fenomeno migratorio è espressione”, per sottolineare che “l’opera di accoglienza ed integrazione di coloro – profughi e migranti – che raggiungono il nostro Paese, è testimone della sensibilità e dell’azione delle Istituzioni nazionali ma, soprattutto, della grande generosità degli italiani”.
“Al livello nazionale – prosegue il capo dello Stato – il ripudio della violenza contraddistingue l’attività di persone e gruppi, associazioni ed organizzazioni non governative, che perseguono iniziative di sostegno ai più deboli e attuano progetti di sviluppo, affiancando – e talora completando – l’opera delle Istituzioni pubbliche. È un apporto che corrisponde anche al messaggio di Vostra Santità, dal quale promana l’esortazione alla speranza che ogni individuo e ogni Nazione possa e debba concorrere a realizzare la pace, a partire da `semplici gesti quotidiani nei quali spezziamo la logica della violenza, dello sfruttamento, dell’egoismo´. È un appello – conclude Mattarella – che condividiamo pienamente»

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ZENIT Staff

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