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Seguitemi, vi farò pescatori di uomini

Meditazione della Parola di Dio di mercoledì 30 novembre 2016 – I Settimana di Avvento, Feria

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Lettura
Gesù non ha voluto e non vuole salvarci in un rapporto diretto e immediato con lui. Vuole salvarci in una comunità, la Chiesa, perché noi tutti battezzati facciamo insieme il nostro cammino di santità. Ma una comunità senza guida cade nell’anarchia. Perciò il Signore ha chiamato gli apostoli, uno per uno, li ha formati e il giorno dell’Ascensione li ha mandati a predicare il Vangelo a tutte le genti.
Meditazione
Il luogo scelto da Gesù per dare inizio alla sua attività pubblica, il primo messaggio e la prima chiamata degli apostoli sono sorprendenti e significativi. Fin da queste prime mosse si ha la netta sensazione di essere davanti a una persona che procede con passo sicuro, perfettamente conscio di quello che vuole. Gesù raccoglie intorno a sé i primi discepoli. Il primo, Simone, viene designato, fin dall’inizio, con il nome di “Pietro”. Egli è la prima pietra, la pietra fondamentale, scelta da Cristo. Accanto a lui, suo fratello Andrea. Dal Vangelo di Giovanni sappiamo che Andrea fu il primo apostolo a incontrare Gesù lungo il fiume Giordano. Pietro e Andrea erano entrambi pescatori. Ora devono diventare pescatori di uomini. Pietro sarà “il grande pescatore”, gli altri lo aiuteranno. Cristo rimane il vero pescatore di uomini. Al suo comando i discepoli getteranno le reti nel mare del mondo, non per trascinare i pesci nella secca che li ucciderà, ma per portarli dallo stagno del puramente umano all’oceano infinito di Dio. Quando l’uomo sente nella propria anima l’uncino della Parola di Dio e lo strattone della lenza, egli è tirato in realtà da Cristo e diventa preda di un amore eterno. Anche la seconda coppia di fratelli, Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, sono pescatori e vengono chiamanti dal Signore. Devono abbandonare la barca per servire, da quel momento in poi, sulla nave della Chiesa. Devono abbandonare il padre Zebedèo perché diventino figli del Padre celeste. È una chiamata a cose grandi, che impone nello stesso tempo l’abbandono immediato delle reti e della barca, della vita precedente e di tutto ciò che possiedono, per mettersi alla sequela di Cristo. Chi vuole essere veramente discepolo non può conoscere una via di mezzo. La risposta alla chiamata divina non può conoscere tentennamenti e incertezze. È, invece, dedizione incondizionata e completa. La vita cristiana è imitazione di Cristo.
Preghiera
«Dio onnipotente, esaudisci la nostra preghiera nella festa dell’apostolo sant’Andrea; egli che fu annunciatore del Vangelo e pastore della Chiesa, sia sempre nostro intercessore nel cielo» (Colletta).
Agire
Oggi leggiamo il brano del Vangelo di Giovanni (Gv 1,35-42), che riporta la chiamata dell’apostolo Andrea. L’incontro con Gesù è contagioso e si trasforma in testimonianza. Andrea parla di Gesù a suo fratello Simone e glielo conduce.
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Meditazione del giorno a cura di mons. Michele De Rosa, Vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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ZENIT Staff

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