Foto ARCIERI

"Don Andrea Santoro ha acceso in Oriente le scintille apostoliche del Vangelo"

Il card. Leonardo Sandri ha celebrato ieri a Santa Croce in Gerusalemme una Messa per i 10 anni dalla morte del sacerdote fidei donum di Roma ucciso in Turchia

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“Quanto è accaduto quel 5 febbraio di dieci anni fa nella chiesa di Trabzon ha commosso e ferito ben al di là dei confini della diocesi di Roma e del vicariato di Anatolia in Turchia, ma è una ferita da cui sta germogliando bene spirituale per molti, come ha ricordato anche Papa Francesco nel corso di una Udienza generale. Su questi segni dello Spirito la Chiesa di Roma è chiamata a interrogarsi e riflettere, ma ciascuno di noi deve alimentare la fiammella accesa nel cuore dal Signore anche grazie al sacrificio di don Andrea”.
Con queste parole il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha ricordato il parroco e poi sacerdote Fidei donum della diocesi di Roma, don Andrea Santoro, anche fondatore nel 2003 dell’Associazione “Finestra per il Medio Oriente”, gruppo dedicato allo studio, alla preghiera ed al dialogo per far incontrare il mondo occidentale e orientale. Santoro fu ucciso a Trabzon, in Turchia, nel 2006 mentre era raccolto in preghiera nella chiesa di Sancta Maria Kilisesi, che gli era stata affidata.
A conclusione delle iniziative promosse dal Vicariato di Roma per il decimo anniversario della sua morte, si è celebrata una Messa solenne, ieri, nella Basilica di Santa Croce di Gerusalemme a Roma, presieduta dal cardinale. Il quale ha sottolineato nella sua omelia che “in questi dieci anni trascorsi dalla sua morte violenta” sono stati tanti quelli che “hanno voluto conoscere e approfondire” la figura e la spiritualità di questo “uomo, credente, pastore e testimone del Vangelo”. Ciò che colpisce di lui, ha affermato il porporato,  “è come anche persone che non avevano mai avuto nulla a che fare con lui si sono avvicinate, o qualcuno, come sacerdote, ha voluto ripercorrerne i passi verso Oriente”.
Don Andrea ha saputo infatti “accendere il fuoco della Parola di Dio e della carità nelle comunità che ha guidato, ma ha voluto ripercorrere a ritroso la via delle scintille apostoliche che ci hanno portato il Vangelo, recandosi lui stesso, come sacerdote fidei donum di questa diocesi, in Oriente”.
Egli, ha detto Sandri, “non ha mai smarrito né sottovalutato il mistero del Male che agisce dentro la storia, per quanto già vinto da Cristo Risorto”. Lo dimostrava il libretto “consunto e utilizzato”, contenente il piccolo esorcismo contro Satana e gli angeli ribelli scritto dal Pontefice Leone XIII, ritrovato dentro la copertina della sua Bibbia “compagna di tante veglie e pellegrinaggi”.
“Tale preghiera non esprime l’umana e scomposta paura di una forza oscura, bensì il saggio attingere quotidiano a Colui che è la nostra garanzia di vittoria su ogni male e rifugio sicuro dentro le tentazioni”, ha osservato Sandri. Che ha ricordato una preghiera scritta 20 anni fa in Giordania da don Andrea, in cui invocava la rivelazione del Volto del Signore: “Signore, vieni, prendi il rotolo della mia vita, aprilo, dissigillalo, penetrane il mistero, il segreto, l’enigma, le oscurità, le contraddizioni, il peccato, gli aneliti, i desideri, le aspirazioni.. Vieni, fanne un disegno sapiente, una realizzazione santa. Tu immolato per me: sei l’unico che può farlo. A te consegno la mia vita.. non piango più, perché Qualcuno c’è che può abbracciare, leggere, costruire il disegno della mia vita, salvarlo, liberarlo”.
 
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ZENIT Staff

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