Lettura
Non fatichiamo a riconoscere in questo passo evangelico contenuti su cui ci siamo soffermati nei giorni scorsi e su cui ci inviterà a soffermarci anche il tempo di Avvento, che inizia questa sera. Vigilanza, attenzione alle «dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita», preghiera: è di qui che si attinge «la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». L’insistenza della liturgia nel proporre questi testi non è ripetizione. È invito a “re-petere”: andare nuovamente, con cuore che si lascia rinnovare, all’essenziale, nell’impostare la vita nella compagnia dei discepoli.
Meditazione
La proposta di Gesù scuote rassegnazioni e abitudini, chiede di uscire dall’egoismo e dallo sterile lamento, chiama ad essere persone fiere, libere, disponibili. «Evangelizzatori che si aprono senza paura all’azione dello Spirito Santo per annunciare la novità del Vangelo con audacia (parresia), a voce alta e in ogni tempo e luogo, anche controcorrente. Evangelizzatori che pregano e lavorano. Non servono né le proposte mistiche senza un forte impegno sociale e missionario, né i discorsi e le prassi sociali e pastorali senza una spiritualità che trasformi il cuore. Senza momenti prolungati di adorazione, di incontro orante con la Parola, di dialogo sincero con il Signore, facilmente i compiti si svuotano di significato, ci indeboliamo per la stanchezza e le difficoltà, e il fervore si spegne. La Chiesa non può fare a meno del polmone della preghiera. La prima motivazione per evangelizzare è l’amore di Gesù… Se non proviamo l’intenso desiderio di comunicarlo, abbiamo bisogno di soffermarci in preghiera per chiedere a Lui che torni ad affascinarci. Che dolce è stare davanti a un crocifisso, o in ginocchio davanti al Santissimo, e semplicemente essere davanti ai suoi occhi! Quanto bene ci fa lasciare che Egli torni a toccare la nostra esistenza e ci lanci a comunicare la sua nuova vita! È urgente ricuperare uno spirito contemplativo, che ci permetta di riscoprire ogni giorno che siamo depositari di un bene che umanizza, che aiuta a condurre una vita nuova. Non c’è niente di meglio da trasmettere agli altri. La nostra tristezza infinita si cura soltanto con un infinito amore. Non è la stessa cosa aver conosciuto Gesù o non conoscerlo, camminare con Lui o camminare a tentoni, non è la stessa cosa poterlo ascoltare o ignorare la sua Parola» (Evangelii gaudium, nn. 259-266).
Preghiera:
Vergine dell’ascolto e della contemplazione, madre dell’amore, sposa delle nozze eterne, intercedi per la Chiesa, della quale sei l’icona purissima, perché mai si rinchiuda e mai si fermi nella sua passione per instaurare il Regno. Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi (papa Francesco).
Agire:
Leggo e medito il capitolo V della Evangelii gaudium: “Evangelizzatori con Spirito”.
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Meditazione del giorno a cura di mons. Michele De Rosa, Vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de Goti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it
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Senza paura
Meditazione della Parola di Dio di sabato 26 novembre 2016 – XXXIV Settimana del Tempo Ordinario