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L’ozono tiene sotto controllo la sindrome metabolica

I risultati comprovati da uno studio pubblicato sul mensile “Ozonetherapy”

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Secondo i dati del Ministero della Sanità circa il 23% degli uomini e il 20% delle donne soffrono di sindrome metabolica: una patologia complessa e dai gravi rischi cardiovascolari, ma ancora sconosciuta a molti, che in Nord America interessa 47milioni di adulti. Dal punto di vista medico, sono molte le definizioni in uso, ma generalmente si intende per sindrome metabolica: un insieme di alterazioni del metabolismo glucidico (iperglicemia), lipemico (ipertrigliceridemia ecolesterolo-maschi basso livello del colesterolo hdl) vascolare (ipertensione arteriosa), insulino-resistenza in presenza di un accumulo eccessivo di grasso viscerale sull’alto addome. Rappresenta il fattore di rischio più importante per patologie cardiovascolari ed è considerata una condizione preclinica. Colpisce per lo più uomini e donne a partire dai 50 anni di età, con un altissimo rischio di infarto, angina pectoris, diabete e ischemia.
Uno studio presentato sulla rivista mensile Ozonetherapy vol.1 del 2016 da parte del Prof. Francesco Vaiano, vice presidente della SIOOT, esperto in patologie vascolari e il dott. Fortunato Loprete, specializzato in nutrizione e disbiosi, analizzano l’efficacia dell’ossigeno ozono terapia per curare le patologie correlate con la sindrome metabolica quali glicemial’iperglicemia l’ipercolesterolemia, l’ipertensione arteriosa, l’adiposità localizzata. Nello specifico, intendono dimostrare l’equivalenza di due distinte via di somministrazione: la Gae e l’insufflazione rettale. La Gae nota anche come grande autoemoinfusione viene eseguita prelevando sangue venoso dal paziente, convogliato in un apposito contenitore certificato, trattato con la miscela O2O3 e reinfuso senza distacco o manipolazione dal paziente, mentre l’insufflazione rettale si pratica per via locale infiltrando l’ozono direttamente nell’orifizio anale, tramite un piccolo catetere e una siringa. Una pratica veloce e ben tollerata dai pazienti, la cui validità è appunto paragonabile per efficacia alla Gae, consentendo comunque una circolazione sistemica dell’ozono nell’organismo. Preferita da tutti quelli che per motivi religiosi (testimoni di Geova), fisici (insufficienza venosa) o psicologici non si siano in condizione di subire l’autoemoinfusione.
Le conclusioni di questo studio (consultabili su http://www.pagepressjournals.org/index.php/ozone/article/view/584) mostrano risultati equivalenti nei due gruppi selezionati, ciascuno da 24 persone, suddivisi in uomini e donne, l’uno sottoposto all’autoemoinfusione, l’altro all’insufflazione rettale, per un totale dicolesterolo-donne 15 sedute bisettimanali effettuate con la medesima concentrazione di ozono corrispondente a 200 ml. I valori presi in esame – trigliceridi, colesterolo, pressione arteriosa, girovita – decrescono dopo il ciclo di ozonoterapia, normalizzandosi, in entrambe le modalità di trattamento. I soggetti analizzati non erano sottoposti ad alcun regime alimentare controllato e non assumevano alcun farmaco.
Dunque, stabilita l’equivalenza dei due trattamenti: Gae o insufflazione rettale,trigliceridi ciò che deve essere portato all’attenzione del paziente è l’importanza e la validità dell’ossigeno ozono terapia nel contrastare la sindrome metabolica, che mette a repentaglio
la durata e la qualità della vita di chi ne è affetto. È buona norma per moltiplicarne gli effetti positivi, affiancare al trattamento con ossigeno ozono terapia: un regime dietetico controllato e una moderata attività fisica.

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Rita Ricci

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