A Catanzaro, lo studio della teologia e la terza missione

Inaugurato l’Anno Accademico dell’istituto Teologico Calabro

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Non basta solamente la ricerca e l’insegnamento teologico, ma occorre, oggi più che mai, la diffusione del sapere. Un concetto che è stato ampiamente approfondito a Catanzaro, nell’aula magna del Seminario Regionale “San Pio X”, durante l’inaugurazione dell’anno  accademico 2016-2017 dell’Istituto  Teologico Calabro, aggregato alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale.
Studenti, docenti, fedeli laici, autorità religiose e militari, hanno avuto l’opportunità di ascoltare la “Lectio magistralis” della prof.ssa Mary Melone, Rettore Magnifico della Pontificia Università “Antonianum” di Roma, sul tema: “Porre il Vangelo nel cuore della cultura e della storia contemporanea. Lo studio della teologia e la terza missione”.
L’atto accademico è stato introdotto dai saluti del moderatore dell’Istituto Teologico Calabro, Mons. Luigi Antonio Cantafora, vescovo di Lamezia Terme, che ha rivolto a tutti i presenti un invito a saper leggere e scrutare i segni dei tempi, anche attraverso lo studio teologico, sentendo una responsabilità verso tutto e verso tutti. Se le sfide non sono poche, soprattutto per il clero, monsignor Cantafora ha ricordato che nessun periodo della vita è esente da tensioni o incomprensioni.
Richiamando il forte messaggio di speranza del Giubileo della Misericordia appena concluso, il presule ha manifestato gratitudine a tutti coloro che si sforzano di rendere viva l’attività  l’Istituto Teologico Calabro, importante fucina per tutta regione, invitando gli studenti a saper fare sintesi tra vangelo, cultura, scienza e storia, per essere annunciatori e futuri pastori amorevoli della buona notizia.
Un saluto è stato rivolto anche dal presidente della Conferenza Episcopale Calabria, mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, attraverso un messaggio letto dal prof. don Antonio Bomenuto. Mons. Bertolone  ha augurato a tutto il mondo accademico un buon percorso formativo in grado di saper proporre iniziative e pratiche di formazione nel contesto pastorale e nei vari ambienti culturali e sociali.
Dopo il saluto anche da parte del rappresentante degli studenti, Giuseppe Pilieci, è toccato al direttore dell’Istituto Teologico, prof. Vincenzo Lopasso, delineare tutte le attività accademiche dello scorso anno, ben riproposte anche nel primo notiziario distribuito in sala a tutti i presenti assieme alla guida dello studente.  Tante le linee programmatiche portate a compimento, che hanno consentito all’Istituto Teologico di essere presente in diverse realtà pastorali e culturali, stipulando anche un accordo con l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro con la nascita della Cattedra di “Integrazione interculturale e libertà di religione”.
Nella “Lectio magistralis” la prof.ssa Mary Melone, appartenente all’Istituto religioso delle Suore Francescane Angeline, ha fatto emergere la necessità che ogni realtà accademica deve tenere a cuore: aiutare le persone a saper pensare per tradurre con responsabilità  ed impegno ogni contenuto appreso.
Dopo la ricerca e l’insegnamento, la diffusione del sapere, la “terza strada”,   per la prof.  Melone  «rappresenta una grande opportunità per mantenere viva l’esigenza di guardare oltre le pareti, di rendere il nostro fare cultura teologica, biblica, filosofica, pastorale e morale per la realtà che ci circonda, in dialogo con il mondo esterno. Lo studio della teologia – ha detto la relatrice – ha un carattere sapienziale, coinvolge la vita, comporta l’assunzione di una responsabilità nei confronto del vissuto cristiano».
Tanti i richiami teologici, biblici e storici emersi dalla “Lectio magistralis”, che hanno offerto ai presenti una lettura del passato attraverso i pensieri di Bernardo, Abelardo, Pietro Lombardo, Ugo e Riccardo di San Vittore, e tante altre personalità che hanno segnato in modo determinante la pensiero teologico e non solo.
Dinanzi alla visione di “Chiesa in uscita” che desidera Papa Francesco come “ospedale da campo” a servizio degli ultimi, «si esige dalla teologia un’attitudine particolare, che è quella di saper stare nelle frontiere, in ascolto dello Spirito e dei segni dei tempi, educando cioè al discernimento».
«Se questo è il compito prioritario della teologia – ha detto la prof.ssa Melone – essa allora non può accontentarsi di essere scienza, ma deve custodire il suo fondamentale carattere sapienziale, che consiste nella capacità di creare un “habitus del cogitare”, cioè di far acquisire l’arte del pensare. La teologia di una Chiesa in uscita  è senz’altro una teologia in dialogo, in ascolto del proprio tempo, ma è allo stesso tempo una teologia che mette questo ascolto a servizio delle comunità e della loro edificazione».
Al termine della “Lectio magistralis” il Vescovo Cantafora ha dichiarato  ufficialmente aperto l’anno accademico 2016-2017.
 
 
 
 

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Giovanni Scarpino

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