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La mia casa sarà casa di preghiera

Meditazione della Parola di Dio di domenica 20 Novembre 2016 – Solennità di Cristo Re dell’Universo

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Lettura
Il tempio di Gerusalemme, a differenza dei templi delle religioni pagane, non contemplava la presenza di statue rappresentanti Jahvè. Le molte divinità, personificazioni delle forze della natura e delle pulsioni dell’uomo, avevano bisogno di visibilità. Da qui i molti templi sparsi sul territorio, le molte statue, i molti culti. Jahvè non aveva bisogno di visibilità. Il suo culto avveniva, tuttavia, in maniera sfarzosa, con suoni, canti, profumi d’incenso ma soprattutto con sacrifici di animali che venivano uccisi, bruciati e il più delle volte mangiati in segno di comunione con lui. Questo esigeva che nei dintorni del grande complesso del tempio, nei suoi cortili, ci fosse la possibilità di acquistare animali e di cambiare valuta con quella circolante a Gerusalemme. Con l’andare del tempo, però, quello che era nato come servizio al culto di Dio si era trasformato in una grande piazza d’affari, con conseguenti liti e imbrogli.
Meditazione
Davanti a questo spettacolo Gesù, arrivato a Gerusalemme, entra nel tempio e si mette a scacciare i venditori dicendo loro: «Sta scritto: “la mia casa sarà casa di preghiera”». Egli entra in questo santuario anzitutto per purificarlo, cioè per restituirlo alla sua integrità e socialità contro ogni deviazione commerciale e speculativa. Ma nello stesso tempo annuncia la fine di questo luogo di culto e preannuncia se stesso come tempio del culto della nuova Alleanza (o patto) fra Dio e l’umanità. Il gesto di Gesù è provocatorio. I molti Giudei che affollano il santuario, chiedono una giustificazione e una spiegazione: “Quale segno mostri per fare queste cose?”. Gesù raccoglie la sfida: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Il corpo di Gesù, crocifisso e risorto, è e sarà il santuario di Dio, il luogo della vera adorazione di Dio, la vera “casa di Dio”. L’Eucaristia è l’attualizzazione della morte e della risurrezione del Signore. Il corpo di Cristo Risorto ci accoglie attorno al suo altare, fa di noi una comunità di veri adoratori. L’Eucaristia è il cuore pulsante della fede e dell’unità della Chiesa. Proprio nell’Eucaristia, sacramento della Nuova Alleanza, punto di partenza ma anche vertice del nostro essere cristiani, noi facciamo l’esperienza d’incontro con il Cristo Risorto, presente in mezzo a noi come il Vivente e il Datore della vita.
Preghiera
Signore, Dio di santità, la tua casa è una casa di preghiera. Donaci di rispettare sempre la tua presenza in mezzo a noi e di essere fedeli alla parola e all’esempio del tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro Signore.
Agire
Quando andiamo in chiesa rispettiamo il luogo sacro, luogo di preghiera e di incontro con Dio, e soprattutto andiamo per prima cosa a visitare Gesù Sacramentato.

***
Meditazione del giorno a cura di mons. Michele De Rosa, Vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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ZENIT Staff

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