Il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione dei santi, concluderà il settimo centenario della morte di Raimondo Lullo presiedendo domenica 27 novembre 2016 la celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Maiorca.
A livello accademico la chiusura avviene con il convegno Ramon Llull, pensador i escrptor che si svolge a Barcellona dal 16 al 18 novembre 2016; in occasione dell’apertura di tale congresso vi è stato un particolare riconoscimento al professor Josep Peranau a motivo della sua intensa attività di ricerca e insegnamento per approfondire e divulgare il pensiero del Maiorchino. Una delegazione del Centro Italiano di Lullismo della Pontificia Università Antonianum in Roma – dove Peranau ha insegnato per oltre vent’anni a cominciare dall’Anno Accademico 1994-1995 – ha espresso la sua gratitudine regalandogli una icona raffigurante Raimondo Lullo.
In tale opera il Beato è rappresentato come un uomo saggio e sapiente, con la barba e i capelli lunghi, segno della sua sapienza interiore e della sua dottrina che gli valsero il titolo di “maestro barbaflorida”. Il berretto copricapo – appannaggio dei docenti – è anch’esso segno della scienza e dell’erudizione del filosofo e teologo maiorchino.
Il libro aperto indica la ricchezza della produzione scrittoria di Lullo e mostra il frutto della sapienza divina che modellò tutta la sua vita.
Le frasi in esso riportate esortano a rallegrarsi per l’esistenza del Signore, di se stessi e del prossimo; esse, espressione del suo spirito ecumenico, sono tratte dal Llibre de contemplació. Sono un esplicito ricordo del lavoro compiuto da Josep Perarnau sul manoscritto conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, uno sguardo sul presente delle edizioni lulliane e un augurio per il futuro nel segno della gioia.
I colori non vivaci delle vesti di Lullo rimandano allo spirito francescano intriso di semplicità e austerità, evocato dal cordone anch’esso segno di tale modo di vivere. La croce, che nell’iconografia antica ricorda il martirio, qui simboleggia l’amore di Lullo verso Cristo crocifisso, alle cui apparizioni è legata la sua conversione.
L’icona – fatta di legno massello, colori in polvere diluiti con caseina e oro in foglie – è opera di Antonio Baù, frate Minore italiano formatosi alla scuola di apprezzati maestri iconografi, che da anni si dedica con passione a questa antica arte coniugando il ministero sacerdotale con l’iconografia. Delle numerose icone scritte da frate Antonio, nel coro della Basilica di Sant’Antonio in Laterano a Roma si possono venerare e ammirare quelle dedicate ai santi e alle sante dell’Ordine francescano.
Per un approfondimento cfr. SARA MUZZI, Raimondo Lullo. Opere e vita straordinaria di un grande pensatore medievale, Edizioni Terra Santa, Milano 2016.
Raimondo Lullo, saggio e sapiente
Semplicità e austerità di un teologo