Lettura
Gerusalemme! Fin da quando vi salì per la prima volta con i suoi, appena dodicenne, anche Gesù ha recitato il salmo delle ascensioni: “Quale gioia quando mi dissero andremo alla Casa del Signore, ed ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme, costruita come città salda e compatta. Sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi!” (cfr. Sal 122,1-3.7). È la città del Tempio, in essa sono posti “i troni del giudizio per la casa di Davide” (v. 5). Gesù la ama, come tutti nel suo popolo. Anche il suo pianto è espressione di questo amore: un amore vero alla verità di Gerusalemme.
Meditazione
La salita di Gesù verso Gerusalemme è segnata da un “indurimento del suo volto”, che esprime la determinazione con cui si dirige consapevolmente verso quel che lo attende. Ora, di fronte alla Città, egli piange. È un pianto di compassione, come in altri momenti: quando pianse di fronte al dolore della vedova di Naim; e a Betania, davanti al sepolcro dell’amico. È il pianto dell’Uomo-Dio; il pianto di Dio che in Gesù si manifesta con lacrime vere, lacrime come le nostre, esprimendo il suo dolore per ciò che deturpa la bellezza della creatura amata. «Attraverso l’uomo Gesù – scrive Benedetto XVI in Gesù di Nazaret – divenne visibile Dio. L’umanità di Gesù è la trasparenza del volto di Dio». Gerusalemme non ha compreso «la via della pace» e, rifiutando Colui che è la pace, conoscerà la guerra: «I tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra». Accadde nel passato. Accadrà nell’anno 70, ad opera dei Romani. Gesù, «misericordiae vultus», volto dell’amore misericordioso di Dio, non è venuto per punire, ma per salvare; porta la pace, non la guerra. A provocare il disastro è l’infedeltà dell’uomo, il suo rifiuto di Dio. L’amore di Dio tiene lontane le potenze del male, ma se Dio è allontanato, come belve esse si scatenano. Il potere del demonio, «omicida fin da principio», si serve di tutto per distruggere in odio a Dio. «Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà? Che cosa ti è successo, Europa madre di popoli e nazioni, madre di grandi uomini e donne che hanno saputo difendere e dare la vita per la dignità dei loro fratelli?» (Papa Francesco, 6 maggio 2016).
Preghiera:
Signore Gesù, ci hai detto: «vi lascio la mia pace, non come la dà il mondo». Vogliamo essere tuoi discepoli, seguire te, Principe della pace. Aiutaci ad accoglierti nella mente e nel cuore, convinti che «tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo, nella gloria di Dio Padre».
Agire:
Rileggo e medito il discorso di papa Francesco al Parlamento Europeo (25 novembre 2014) e quello per il Conferimento del Premio Carlo Magno (6 maggio 2016).
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Meditazione del giorno a cura di mons. Michele De Rosa, Vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de Goti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Da dove la guerra?
Meditazione della Parola di Dio di giovedì 17 novembre 2016 – Santa Elisabetta di Ungheria, Religiosa