Francesco guarda al passato nel suo videomessaggio ai vescovi degli Stati Uniti riuniti fino al 17 novembre a Baltimora per l’Assemblea Generale, ma sembra puntare l’occhio anche al presente e alla politica del neo presidente eletto Donald Trump che ha assicurato l’espulsione dal Paese di oltre 3 milioni di immigrati clandestini che hanno subito condanne per reati gravi.
Francesco esorta i presuli “ad essere portatori di buone notizie per una società attanagliata da sconcertanti cambiamenti sociali, culturali e spirituali e da una crescente polarizzazione”. La sfida più grande è “creare una cultura dell’incontro, che incoraggi gli individui e i gruppi a condividere la ricchezza delle loro tradizioni ed esperienze, ad abbattere muri e a costruire ponti”, sottolinea.
Come altrove, la Chiesa in America “è chiamata ad ‘uscire’ dal suo ambiente sicuro e ad essere un fermento di comunione. Comunione tra noi, con gli altri cristiani e con tutti coloro che cercano un futuro di speranza”, rimarca il Pontefice. E concentra la sua attenzione al Quinto Encuentro Pastorale Nazionale Ispanico che inizierà nelle diocesi americane nel gennaio prossimo e si concluderà con una celebrazione nazionale a settembre 2018.
“In continuità con quelli che lo hanno preceduto, l’Encuentro cerca di riconoscere e valorizzare i doni specifici che i cattolici ispanici hanno offerto e continuano ad offrire alla Chiesa nel vostro paese”, dice Bergoglio. Esso, tuttavia, è molto di più: “È parte di un processo più ampio di rinnovamento e di impegno missionario, al quale tutte le vostre Chiese locali sono chiamate”.
Il fine è “diventare sempre più pienamente una comunità di discepoli missionari, colmi di amore per il Signore Gesù e di entusiasmo per la diffusione del Vangelo”. “La comunità cristiana deve essere segno e profezia del piano di Dio per l’intera famiglia umana”, afferma il Santo Padre.
Ai vescovi confida dunque la sua speranza, e cioè “che la Chiesa nel vostro paese, ad ogni livello, accompagni l’Encuentro con la propria riflessione e con discernimento pastorale. In particolare – aggiunge – vi chiedo di considerare come le vostre Chiese locali possono rispondere al meglio alla crescente presenza, ai doni e al potenziale della comunità ispanica. Tenendo conto del contributo che la comunità ispanica dà alla vita della nazione, prego perché l’Encuentro rechi frutto per il rinnovamento della società americana e per l’apostolato della Chiesa negli Stati Uniti”.