Nuova opportunità di pace per la Colombia. Il Governo e i guerriglieri delle Farc hanno infatti annunciato a Cuba un secondo accordo di pace che contiene modifiche sulla base delle critiche alla precedente intesa, bocciata con il referendum del 2 ottobre scorso. Entrambi le parti sono apparse fiduciose che il nuovo accordo porterà ad “una pace che sia stabile e durevole”.
Sono circa 400 i cambiamenti richiesti e riguardano alcune delle problematiche più spinose per la chiusura dell’accordo quali l’integrazione degli ex guerriglieri nella società e diversi aspetti relativi alla giustizia. La guerriglia, rappresentata all’incontro da Ivan Marquez, ha dovuto cedere su alcuni punti inerenti a politica, religione e società civile.
Il capo negoziatore di Bogotà, Humberto de la Calle, ha spiegato che l’accordo annunciato affronta “il problema mondiale della droga, l’integrazione dei nostri territori e il superamento delle iniquità ancestrali”.
Prima di dare il via libera finale è necessario che i familiari delle vittime dei guerriglieri diano una propria opinione al riguardo, ha precisato l’ex presidente colombiano Alvaro Uribe, fautore per il “no” al referendum del 2 ottobre, incontrando il suo successore Juan Manuel Santos.
La nuova intesa è stata accolta favorevolmente dall’Unione delle nazioni sudamericane (Unasar), che in una nota auspica che essa “contribuisca alla salvaguardia del Sudamerica, in un mondo sconvolto da conflitti etnici e ideologici”.
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Colombia: siglato a Cuba il nuovo accordo Governo-Farc
Siglato a Cuba, prevede la revisione di circa 400 punti della precedente intesa bocciata da un referendum. Cauto l’ex presidente Uribe, plauso dell’Unasar