Lettura
Una volta ancora, il Signore ci porta a riflettere, nel giorno in cui si chiudono nelle diocesi le Porte Sante del Giubileo, sulle “cose ultime” che, proprio perché “ultime”, sono così importanti: «Badate – dice – di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro!». Che queste “cose ultime” siano strettamente legate al presente, è chiaro nel riferimento che Gesù fa alle vicende di questo mondo ed alla presenza in esse dei suoi discepoli, chiamati a “dare testimonianza”. Della vittoria vera che si misura con i parametri del Vangelo, non con quelli del mondo.
Meditazione
«Maestro, quando accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Sconvolgimenti della natura e, forse più ancora, tragedie prodotte dalla violenza degli uomini, in ogni epoca fanno sorgere questa domanda. «Habet mundus iste noctes suas et non parvas»: ha le sue notti il mondo e non piccole, diceva san Bernardo. Solo al momento della mietitura, zizzania e grano saranno separati. “Quando accadrà?”. Gesù non risponde su ciò che “solo il Padre conosce”; risponde sul “come” affrontare le situazioni: vigilanza e fermezza, attenzione e attesa fiduciosa. Il tempo che ci è dato è tempo di testimonianza, la quale comporta, in alcune circostanze, il martirio fino all’effusione del sangue ad opera di estranei, ma «traditi perfino dagli amici e odiati a causa del mio nome». Anche in questo caso, però, da temere è solo la nostra incapacità di affidarci completamente a lui, poiché – come canta il prefazio della festa dei martiri – il Padre «rivela nei deboli la sua potenza e dona agli inermi la forza del martirio» e lo fa «per Cristo nostro Signore» misteriosamente presente nella storia, come ha promesso: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Interessa non il “quando”, ma “come” vivere l’attesa. Ed è per questo che Gesù mette in guardia dall’inganno rappresentato dai venditori di date e di progetti di salvezza che non sono i Suoi. “Tu solo il Santo, Tu solo il Signore, Tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo” gli cantano i discepoli! E la dichiarazione non lascia spazio ad aggiustamenti. Impegno nel mondo e per il mondo; ma nell’abbraccio di chi ci dice: «Nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime».
Preghiera:
Sono tante e diverse, Signore, le occasioni di martirio. Oggi, la nostra preghiera è per i fratelli di fede la cui vita è in pericolo per le persecuzioni cruente. Il loro coraggio scuota il nostro torpore, ci ricordi che siamo discepoli del Crocifisso: risorto da morte dopo essere passato per la morte di croce.
Agire:
Mi propongo un aiuto per i miei fratelli perseguitati. Tra le varie possibilità, “Aiuto alla Chiesa che soffre”, Segretariato italiano: Piazza San Calisto, 16 – Roma.
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Meditazione del giorno a cura di mons. Michele De Rosa, Vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de Goti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Il quando o il come?
Meditazione della Parola di Dio di domenica 13 novembre 2016 – XXXIII settimana del Tempo Ordinario, Anno C