“Aspettiamo di vedere quali saranno le scelte che Donald Trump farà durante il suo mandato. Diamogli il tempo di cominciare”. Così il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin risponde alla stampa che ricordava il progetto del neo eletto presidente degli Stati Uniti d’America di costruire un muro che sigilli i confini col Messico contro la crescente immigrazione clandestina, da lui indicata come “una piaga della società americana”.
A margine della presentazione di oggi del libro di padre Antonio Spadaro ‘Nei tuoi occhi è la mia parola’, presso la Curia generalizia dei gesuiti, al porporato sono state ricordate le parole espresse da Papa Francesco sul volo di ritorno dal Messico, nel febbraio 2016: “Una persona che pensa di fare i muri, chiunque sia, e non fare ponti, non è cristiano. Questo non è nel Vangelo”. “Non mi immischio – aveva dichiarato Bergoglio in quella occasione – ma solo dico che questo uomo non è cristiano, se dice queste cose. Bisogna vedere se ha detto così oppure no. Su questo do il beneficio del dubbio”.
“Sul principio (del Santo Padre) siamo tutti d’accordo”, ha chiosato il cardinale Parolin, “tuttavia aspettiamo. Adesso si tratta di vedere quali saranno le scelte che farà durante il suo mandato. Almeno diamogli qualche giorno… diamogli il tempo di cominciare”.
Il Segretario di Stato ha poi ribadito quanto già espresso ieri alla Lateranense circa la vittoria inaspettata di Trump: “Ci auguriamo che con questa elezione, sulla quale sono state espresse considerazioni positive ma anche timori, possa aiutare la pace. Oggi c’è bisogno di questo. C’è bisogno che la leadership americana si impegni sempre di più per cercare le vie del dialogo e del negoziato e risolvere i tanti conflitti che stanno lacerando il mondo”.
Secondo il cardinale possono esserci dei punti di dialogo con il Vaticano, a cominciare da quello della pace “che dovrebbe essere uno dei temi fondamentali”. Poi “i temi interni come la libertà religiosa, l’impegno dei cattolici, l’attenzione alle fasce più deboli della società”.
Sulle relazioni tra la Santa Sede e la Cina, Parolin invece taglia corto: “Stiamo lavorando. Speriamo che arrivi quel giorno, ma i tempi non posso prevederli”.